Elly Schlein è al mercato di Cagliari. La segretaria del Partito democratico è arrivata in Sardegna per tirare la volata alla candidata del campo largo Alessandra Todde. Candidata che, per il comizio finale, non ha voluto nessun leader nazionale a fianco. Elly, fatti qualche domanda. Ma torniamo al mercato. Un luogo affollato di persone che fanno fatica a tirare la fine del mese: pensionati, casalinghe, disoccupati, immigrati. Vestita di un parka verde, in assoluta armocromia con il vestito, la Schlein gira fra le bancarelle a dare la sua benedizione urbi et orbi. In mano ha un sacchetto di mandarini che le hanno regalato.



Grandi sorrisi, strette di mano a favor di telecamere ma soprattutto molta curiosità. “Che c’azzecca una così al mercato?” avrebbe sottolineato il mitico Di Pietro, ex pubblico ministero, ex fondatore di un partito, ex ministro della Repubblica, attualmente agricoltore trattorista. In effetti…

Una tranquilla passeggiata fra il popolo vero, dunque. Che s’interrompe, a un tratto, quando la segretaria incontra un’anziana signora che la ferma. Lei, Elly, tutta ossequiosa avrà pensato: “Ecco qui una mia elettrice, modello emblematico del proletariato sardo”. Invece no. La signora è incazzata come una iena e va subito al sodo: “Ma vada a lavorare, vada a lavorare come ho lavorato io per 25 anni, in un’impresa di pulizie per 500 euro al mese”. Elly è stupita. L’unica cosa che sa dire è: “È una vergogna”. Ovvero la fiera delle banalità. O meglio, una gran presa per i fondelli. La signora, che non è stupida, lo capisce e la manda a quel paese: “Ma vada, vada…”. E si allontana. Elly sorride stizzita. Avrà pensato: “Ma chi è questa che mi rovina il corteo nuziale?”.



Invece no, cara Schlein, la signora fa parte di quella schiera di pensionati che, dopo una vita di lavoro e fatiche, oggi, con una misera pensione di vecchiaia, fanno la fame. In senso stretto. Glielo possono raccontare, tanto per fare un esempio, i volontari del Banco Alimentare. Che da anni seguono le famiglie in difficoltà, aumentate in maniera esponenziale negli ultimi anni. Venga con mia nuora, una volta, cara Elly. A portare il pacco a una coppia che vive in una casa fatiscente con le pareti intrise di muffa e umidità. Lui è disoccupato, lei fa i mestieri, in nero naturalmente. Non hanno figli ma quattro pappagalli.



D’altra parte cosa volete che ne sappia una che è nata e vissuta in Lugano, ha la cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera, il padre e la madre docenti universitari, una bella casa vista lago e non ha mai lavorato?

Altro che vergogna. Quello che la politica deve fare è dare una risposta, o un tentativo di risposta a queste situazioni di disagio. Altro che le passerelle con il sacchetto di mandarini in mano. Piccolo particolare: ma saprà la Elly quanto costano al chilo?

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