Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, è tornata ad attaccare il governo Meloni sulla delicata questione Stellantis, l’azienda nata dalla fusione di Psa (ovvero il gruppo Peugeot e Citroen) e il gruppo Fca (Fiat-Chrysler). Quest’ultima, infatti, è stata diverse volte al centro del dibattito pubblico, accusando la fusione (che non fu fermata dal Golden Button durante il governo di Giuseppe Conte, nonostante le rimostranze del Copasir) di aver contribuito in larga parte alla deindustrializzazione in atto in Italia. L’attacco di Schlein sul gruppo Stellantis muove proprio in questa direzione, accusando Meloni di non avere un piano preciso per il futuro del gruppo, che secondo la Dem continua a sovvenzionare, ed avanzato l’ipotesi di una partecipazione italiana al suo interno.
Schlein: “Si valuti una partecipazione italiana a Stellantis”
Il principale dibattito su Stellantis, riaperto oggi dall’attacco di Schelin a Meloni, riguarda infatti la fusione con il gruppo Psa. Quando venne avviata, molti si dissero preoccupati che avrebbe avuto ripercussioni sulla filiera industriale italiana, ma la famiglia Elkann assicurò a Conte che gli investimenti del gruppo e la sua produzione italiana sarebbero continuate come prima. Dopo la fusione, tuttavia, è entrato tra i principali soci anche il governo francese in partecipazione con Psa, diventando di fatto il secondo socio dopo la famiglia Elkann.
“Basta con le chiacchiere”, ha scritto Schlein in una nota citata da Ansa, “Meloni fa la faccia dura con Stellantis ma non ha una strategia e il governo si presenta all’azienda con il cappello in mano. Continuano a minacciare di non dare più incentivi“, ha spiegato la Dem, “ma Stellantis continua ad utilizzarli senza rispettare le condizioni”. Secondo la segretaria del Pd, ora, “serve una svolta. Tavares ha lanciato una sfida, il governo la raccolga e non faccia cadere la provocazione dell’Ad di Stellantis. Si prenda sul serio l’ipotesi di una partecipazione italiana a Stellantis che bilanci quella francese”. Secondo Schelin, inoltre, sarà opportuno chiedere a Stellantis “impegni chiari sui livelli di produzione, sul mantenimento dell’occupazione e sulle strategie per l’indotto”, adoperandosi anche affinché “arrivino altri produttori in Italia”, circostanza su cui la Dem ritiene si debba lavorare “con i fatti e non solo con le parole”.