ELLY SCHLEIN IN EUROPA E LA “GELOSIA” PER UN PPE ORIENTATO PIÙ A DESTRA…
«My choice my voice»: nel suo “esordio” in Europa da leader Pd, Elly Schlein ha partecipato a Bruxelles all’evento del PSE-S&D (Partito del Socialismo Europeo) con i giovani socialisti europei in vista della lunga campagna elettorale che porterà verso il voto dell’8-9 giugno 2024. Attacca le destre, elogia il candidato PSE alle Europee – l’attuale commissario Nicolas Schmit – ma soprattutto si scaglia contro la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, nonostante l’alleanza che con ogni probabilità dovrà riproporsi dopo il voto tra PPE e socialisti.
«Sono sicura che il risultato delle elezioni non sia ancora scritto. Quindi dobbiamo essere chiari: possiamo vincere le prossime elezioni europee e siamo qui per vincere e per battere i conservatori e l’estrema destra», ha detto la segretaria Pd da Bruxelles nel lanciare una forte polemica contro la candidata dei popolari e leader Ue, Von der Leyen. Per Schlein infatti quando negli scorsi giorni ha rivisto la Premier Giorgia Meloni con la Presidente Ue in Egitto a trattare con Al Sisi, sarebbe come un “monito” che l’intera sinistra europea dovrebbe guardare: «Ho sofferto l’altro giorno quando ho visto von der Leyen volare con Meloni e gli altri in Egitto. Io da anni porto questo braccialetto perché voglio verità e giustizia per Giulio Regeni. Dobbiamo continuare a difendere i diritti umani e non solo per gli europei, non dobbiamo permettere di esternalizzare la gestione delle nostre frontiere».
SCHLEIN ATTACCA VON DER LEYEN E PUNTA SU SCHMIT. MA IL PSE (CON LE SINISTRE) NON HANNO LA MAGGIORANZA…
Chiarendo la posizione del Partito Socialista a fianco del candidato Schmit, la leader Pd Schlein ammette che al momento secondo i sondaggi il gruppo S&D resta solo al secondo posto in vista del voto europeo: «Sono molto preoccupata dello scivolamento a destra del Ppe. Chiedo io ai popolari se davvero intendono tradire le loro stesse radici e la loro cultura politica, continuando a rincorrere l’estrema destra su questo terreno molto pericoloso per l’Europa». Dai migranti ai rapporti con le crisi internazionali, dal patto di stabilità al fisco fino al tema dirimente della guerra in Ucraina: «Meloni dice fake news, il Pd sin dall’inizio dell’invasione non ha mai fatto mancare il supporto, con ogni forma di assistenza necessaria al popolo ucraino», ma allo stesso tempo aggiunge come serva ora «uno sforzo diplomatico e politico più forte dell’Ue per isolare la Russia».
Per la leader Pd in Europa, l’accordo con il PPE non deve essere l’unica opzione per i socialisti dopo il voto delle Europee: «Noi siamo qui per vincere le prossime elezioni con il nostro candidato nella speranza che Nicolas Schmit sarà il prossimo presidente della Commissione. Noi siamo votati a questo obiettivo». Il problema che però permane in casa Pd, e più in generale sul PSE, riguarda il freddo calcolo numerico: come hanno dimostrato anche gli ultimi sondaggi politici Ipsos per Euronews (citati sul “Corriere della Sera” il 20 marzo scorso, ndr), il calo dei due principali partiti d’Europa fa il paio con la crescita dei gruppi di centrodestra. Al momento una coalizione ad imitazione del Governo Meloni non avrebbe i seggi, ma un possibile allargamento della coalizione attuale all’ECR (il gruppo dei Conservatori diretto da Giorgia Meloni) potrebbe essere la soluzione ricercata dal PPE di Von der Leyen: e qui i socialisti rivendicano la necessità di non accogliere all’interno dell’alleanza i conservatori, ma senza avere molte armi in mano per convincere i popolari. Le “sinistre” unite in Europa ad oggi valgono solo 233 seggi sui 720 totali, tenendo insieme PSE, Verdi e Sinistra: Schlein punta a rompere il legame sempre più stretto fra Meloni e Von der Leyen ma senza potere ad oggi garantire un’effettiva alternativa al Centrosinistra per governare in “solitaria”.