L’Italia deve affrontare il dossier salari, non ha dubbi il commissario Nicolas Schmit. Il titolare europeo del Lavoro ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Repubblica e ha spiegato che Roma ha una parte piuttosto grande della sua economia dove i salari sono troppi bassi: “La contrattazione collettiva per molti settori non funziona e il salario minimo può essere una soluzione, dando anche una spinta a produttività e crescita”.



Secondo Schmit in Italia ci sono settori troppo grandi con salari bassi, senza dimenticare che “con l’inflazione i salari reali italiani sono scesi del 7-8%, cosa che non è avvenuta nei Paesi che hanno un minimo legale e che hanno cercato di aggiustarlo per mitigare – almeno – la perdita di potere d’acquisto dei lavoratori”. Il commissario europeo ha sottolineato che i salari adeguati servono anche in ottica sviluppo, contribuendo alla domanda interna: “Arrivo a dire che la produttività resta bassa proprio perché i salari sono bassi, e questo spiega perché l’economia italiana cresce così poco da decenni: salari inadeguati sono il risultato ma anche la causa”.



L’analisi del commissario Schmit

Nel corso del dialogo con il quotidiano capitolino, Schmit si è soffermato sulla contrattazione che a suo avviso non funziona bene e va dunque aggiustata: “Funziona per una parte dell’economia, ma non basta dire che oltre l’80% dei lavoratori è coperto, bisogna anche guardare a come i contratti sono negoziati e rinnovati. Dico che il salario minimo può essere una soluzione, ma il sistema della contrattazione va rivisto in ogni caso”. A proposito dell’ipotesi di salario minimo, si parla di una proposta di 9 euro all’ora: “Senza dubbio bisognerebbe iniziare fissandolo a un livello ragionevole, avendo in mente dove dovrebbe, e sottolineo dovrebbe arrivare, e prevedendo dei meccanismi di aggiustamento adeguati. Non voglio dire se questa specifica proposta è buona o cattiva, ma è una proposta, l’importante è che il dibattito ci sia”.

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