SCHMIT (PSE): “MELONI COME LE PEN, LUPI TRAVERSTITI DA AGNELLI. MALISSIMO IL PPE SE SI ALLEA CON LA DESTRA”

Era tutt’altro che “velleitario” e simbolico quel documento firmato dalla sinistra europea e indirizzato alla Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen: lo fa capire oggi nell’intervista a diverse agenzie europee, tra cui l’ANSA, il candidato di punta dei socialisti europei (S&D-PSE), Nicholas Schmit. Era un ultimatum quello dato dai movimenti progressisti in Ue (socialisti, Renew, Verdi e Sinistra) ai popolari del PPE per impedire una potenziale alleanza con gli altri partiti di destra dopo i risultati delle Elezioni Europee 2024.



Secondo lo spitzenkandidat del PSE, le trame in corso per un possibile – sebbene difficile – accordo tra PPE, Conservatori-ECR e patrioti-ID, sono assai temute dalla sinistra europea che invece punta ad un’alleanza sullo stile di quanto già visto negli ultimi 5 anni di guida Von der Leyen: la mancata firma dei popolari europei sulla dichiarazione di socialisti, liberali, verdi e sinistra al Parlamento europeo «per escludere ogni forma di collaborazione con l’estrema destra in Europa», è stato un vero “shock” ammette il lussemburghese Schmit. «I cristiano-democratici che conosco sono stati tra i padri e le madri del processo di integrazione europea e ora non escludono alleanze con coloro che sono fondamentalmente contrari a questo progetto d’Europa», attacca ancora il leader del gruppo europeo in cui milita il Pd di Schlein.



Con quella mancata firma ad un ultimatum politico piuttosto aspro, Von der Leyen e il PPE avrebbero così fatto “chiarezza” secondo Schmit: «vuol dire non escludere un’alleanza con l’estrema destra». Il Partito Popolare europeo dunque, secondo l’alleato-rivale PSE, non è una forza democratica cristiana pro-integrazione europea, semmai «un partito conservatore che non esclude di aprire all’estrema destra». Pessimo il giudizio di Schmit sul PPE, ancora più duro e netto nei confronti delle due leader degli altri due schieramenti conservatori: sebbene Meloni abbia posizioni molt moderate in Europa, i socialisti la attaccano perché in patria sarebbe ancora legata al suo passato neo-fascista, «Il suo obiettivo è trasformare l’Italia in una società stile Orban. È un lupo travestito da agnello». Per Schmit insomma il “flirt” politico presunto tra Meloni e Le Pen non è altro che un’unità di intenti per raggiungere il potere, «non c’è differenza tra estrema destra dignitosa e non dignitosa».



I SOCIALISTI BOCCIANO DRAGHI IN COMMISSIONE UE: COSA DICE LO SPITZENKANDIDAT SCHMIT

Contro Meloni, contro Le Pen, contro l’intera destra europea, così come critico per Ursula Von der Leyen e ancora più scettico sull’opzione circolata in questi mesi di un Mario Draghi alla guida della Commissione Ue o del Consiglio Europeo: Schmit con il gruppo dei socialisti rilancia il netto “No” all’ipotesi di un ritorno dell’ex Premier italiano nei consessi che contano di Bruxelles, dopo l’esperienza pluriennale alla BCE. «Mario Draghi in Ue? significherebbe che non rispettiamo il sistema», spiega lo spitzenkandidat dei socialisti all’ANSA e alle altre agenzie di European Newsroom.

Nel caso poi di Draghi come successore di Von der Leyen qualora lo stallo nelle trattative dopo i risultati delle Europee 2024 dovesse essere ingente, il politico lussemburghese esclude del tutto l’opzione in quanto il problema sarebbe «che nessuno riesca a ottenere la maggioranza in Parlamento perché alla fine è il Parlamento che decide». La sinistra dunque a cosa punta? Dall’intervista di Schmit non emerge un quadro ancora chiarissimo, dipenderà dai risultati delle urne, ma è chiaro cosa viene escluso: un allargamento della coalizione “Ursula” con l’ECR di Meloni, ancor peggio un Centrodestra europeo, financo ad un Draghi o persona “esterna” ai partiti europei per la guida della Commissione.