Vladimir Putin non può sperare di raggiungere il suo obiettivo secondo Olaf Scholz, che in un’intervista a WELT TALK ha parlato della guerra scatenata dalla Russia e dell’aiuto degli alleati all’Ucraina. A dare questo segnale al presidente russo è stata la decisione degli Stati Uniti di sciogliere le sue riserve sulla fornitura di caccia F-16 e sull’addestramento dei piloti ucraini. “Il presidente russo non deve sperare di raggiungere il suo obiettivo semplicemente facendo la guerra il più a lungo possibile. Gli alleati sono pronti a sostenere l’Ucraina a lungo termine“, ha dichiarato il cancelliere tedesco. La richiesta dell’Occidente al Cremlino è una sola: ritirare le truppe e porre fine alla guerra. “È particolarmente urgente sostenere l’Ucraina nella sua difesa“. A tal proposito, Scholz rivendica il fatto che la Germania sia il secondo maggior sostenitore di Kiev, in termini finanziari, umanitari e di forniture di armi. “Abbiamo appena annunciato un altro pacchetto di forniture per un valore di 2,7 miliardi di euro per quest’anno e il prossimo“.



Le minacce che arrivano da Mosca non scalfiscono minimamente l’alleanza atlantica. “Ci sono già state minacce di questo tipo. La cosa importante è che agiamo solo in coordinamento tra di noi, non ci sono alleanze nazionali e ci assicuriamo che non ci sia un’escalation che porti a una guerra tra Russia e NATO. Ed è proprio questo il percorso che stiamo seguendo, sostenendo al contempo l’Ucraina nella sua difesa al meglio delle nostre possibilità“, ha aggiunto Scholz. Il cancelliere tedesco evidenzia un aspetto che non bisogna dimenticare: “La Russia sta cercando di annettere gran parte dell’Ucraina con la forza delle armi. Non bisogna permettergli di farla franca. Viola l’ordine di pace internazionale e mette in pericolo la pace e la sicurezza nel mondo“.



“UCRAINA NELLA NATO? NON SODDISFA CRITERI”

Tornando alla questione degli F-16, Olaf Scholz ha chiarito che la Germania per ora non addestrerà i piloti ucraini, come invece farà la Francia, semplicemente perché non possiede questi caccia. “Ci concentriamo principalmente sulla difesa aerea, sui veicoli corazzati e sull’artiglieria pesante“. Il cancelliere tedesco a WELT TALK ha dribblato anche le domande su un’eventuale adesione dell’Ucraina alla Nato. “Ora si tratta di sostenerla e di difendere il suo Paese. Per il futuro, dovremo parlare anche di garanzie di sicurezza, questo è chiaro. Queste garanzie di sicurezza includono la questione di quanto forniremo all’Ucraina di armi in futuro. Dopo la guerra, l’Ucraina sarà equipaggiata con armi di fabbricazione occidentale. È anche chiaro che dovremo poi discutere quali garanzie di sicurezza possono essere fornite in una situazione postbellica. Ma siamo ancora lontani da questo punto. Ora concentriamoci su ciò che è a portata di mano“. Scholz, però, chiarisce che al momento Kiev non soddisfa le condizioni necessarie per entrare a far parte della Nato: “È chiaro a tutti che ciò non avverrà nel prossimo futuro. Anche perché i criteri della NATO includono tutta una serie di condizioni che l’Ucraina non è attualmente in grado di soddisfare“. L’altro grande tema del G7 che si è tenuto in Giappone è stata la Cina, la cui crescita “non deve rappresentare una minaccia per la sicurezza della regione. Su questo siamo stati molto precisi“. Riguardo il pericolo per Taiwan, il cancelliere tedesco chiarisce: “L’Occidente persegue una politica di una sola Cina. Questo è anche il punto di vista di Taiwan e della Cina comunista. Ciò significa che nessun confine può essere spostato con la forza delle armi e che lo status quo non può essere modificato. Noi insistiamo su questo punto“.



“BISOGNA CREARE ORDINE MONDIALE PACIFICO”

Eppure, ci sono piani di invasione di Taiwan da parte della Cina, tanto che gli Stati Uniti hanno promesso aiuti militari se si verificasse tale scenario. Il rischio, dunque, è quello di una terza guerra mondiale. Un rischio che la Germania non intende correre. “Dobbiamo sempre insistere sul fatto che il nostro mondo può essere pacifico solo se i conflitti non vengono risolti con la forza delle armi“, ha dichiarato Olaf Scholz a WELT TALK. Infatti, la dichiarazione finale del G7 contiene molti ammonimenti alla Cina, a partire dalla questione Taiwan, oltre che sui diritti umani e sul commercio mondiale. D’altra parte, c’è grande rispetto per la grandezza della Cina e auguri, infatti, di sviluppo economico. Ciò non vuol dire che le critiche siano edulcorate. “Il mondo in cui viviamo cambierà. Presto ci saranno molti Paesi che acquisteranno importanza economica. (..). Ci saranno paesi importanti nel Sud americano, in Africa e in Asia. L’importante è che siano tutti inseriti in un ordine multipolare che si basa sulla cooperazione e non sull’escalation militare“. Dunque, l’Occidente non intende escludere la Cina dalle relazioni economiche globali. “Quasi tutti i Paesi del G7 hanno grandi investimenti in Cina. Si tratta di creare un ordine mondiale pacifico“, ha precisato Scholz.