Nella giornata di oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso riluttanza all’idea che la NATO dovrebbe garantire l’accesso all’Alleanza all’Ucraina, o anche solo a fornire un segnale di apertura in merito. È intervenuto in calce al vertice della Comunità politica europea che si è tenuto in Moldavia, nella città di Bulboaca, con l’incredibile presenza del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky che ha reiterato l’importanza, per Kiev, che quel segnale rappresenterebbe.
Le posizioni di Scholz, inoltre, avrebbero aperto una certa lacuna nella posizione, fino a questo momento comune, dell’Europa in merito all’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Poco prima dell’intervento del cancelliere, infatti, aveva preso la parola il presidente Macron che aveva sottolineato l’importanza di garanzie “tangibili e sicure” a sostegno di Kiev. Ipotesi messa in campo anche dallo stesso Zelensky che ha fatto due richieste specifiche: un chiaro invito ad aderire all’Alleanza e “garanzie di sicurezza sulla strada per l’adesione”. Tuttavia, per Scholz sarebbe ancora presto per avanzare queste garanzie, puntando piuttosto ad interventi più immediati e concreti, come il sostegno tramite la fornitura di armi.
Scholz: “Ucraina nella NATO? È presto per parlarne”
Scholz, infatti, ha spiegato che fino a questo momento gli aiuti garantiti dall’Europa a Kiev sono stati parecchi ed importanti, sottolineando che non si interromperanno neppure nell’immediato futuro. Ritiene anche che le difese aeree siano attualmente le più importanti per l’Ucraina, continuamente bombardata dalla Russia, mentre sull’invio dei caccia F-16 ha dimostrato una certa chiusura, escludendolo anche per il futuro.
Passando, invece, alla questione dell’ingresso nella NATO, Olaf Scholz ha detto che il momento per discuterne sarà di gran lunga successivo alla fine effettiva del conflitto, sottolineando come “ci sono criteri chiari, tra cui l’assenza di guerre di confine“. Non si potrebbero, a suo dire, ignorare gli accordi presi a Bucarest nel 2008, con cui alleati NATO aprirono all’Ucraina, ma in un “lontano futuro”, solo quando il paese sarà in pace, stabile e non più minacciato. “Purtroppo”, ha spiegato ancora Scholz, “siamo lontani dal poterci interrogare su come garantire la pace una volta che la pace ci sarà, perché siamo in piena guerra” e l’importante ora è sostenere l’Ucraina dal punto di vista militare.