Schröder, ex cancelliere tedesco, non si pente dei rapporti intrattenuti con Vladimir Putin. Il politico socialdemocratico tedesco, che da anni riveste importanti ruoli nelle grandi compagnie energetiche russe, è stato criticatissimo in patria per i suoi rapporti con Mosca. Poche settimane fa era volato proprio in Russia per incontrare Vladimir Putin e probabilmente discutere con lui della guerra in Ucraina. Al New York Times, l’ex cancelliere è tornato a parlare – per la prima volta dallo scoppio della guerra – del suo rapporto con il capo del Cremlino.
Schröder, oggi alto dirigente sia nel gigante russo dell’energia Rosneft sia per le compagnie legate ai gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2, non sembra volersi dimettere. Come spiegato al quotidiano statunitense, lo farà solo in un caso piuttosto improbabile: se Mosca decidesse di interrompere il flusso del gas verso l’Europa, una situazione piuttosto difficile. Nella sua intervista, il politico ha affermato: “Ho sempre rappresentato gli interessi tedeschi. Faccio quel che posso. E almeno una parte ha fiducia in me. Questa guerra è stato un errore e l’ho sempre detto”.
Schröder, i rapporti con Putin
Secondo Schröder, i massacri di Bucha non sarebbero colpa di Putin. “Deve esserci un’indagine”, afferma l’ex cancelliere, che comunque pensa che l’ordine sia arrivato da livelli più bassi e non dal capo del Cremlino. A chi lo accusa di politiche filo-russe, il tedesco afferma: “Non si può isolare un Paese come la Russia nel lungo periodo, né politicamente né economicamente: l’industria tedesca ha bisogno delle materie prime russe, non solo petrolio e gas ma anche terre rare”.
La co-presidentessa del partito socialdemocratico tedesco, Saskia Esken, ha chiesto che l’ex cancelliere Gerhard Schröder possa essere allontanato dal partito. La richiesta è arrivata direttamente a lui ed è quella di dimettersi. Allo stesso modo, i dirigenti della Spd avevano già chiesto a febbraio che il politico si dimettesse da tutti gli incarichi per le aziende russe. Eksen ha dichiarato in un’intervista alla Deutschlandfunk: “Sarebbe stato necessario per salvare il suo prestigio come cancelliere un tempo di successo. Ma a questo consiglio non è purtroppo stato dato ascolto. Dobbiamo smettere di trattarlo come anziano uomo di Stato e percepirlo come vecchio cancelliere”.