Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, ha aperto il Cyber Polygon 2021 lanciando un allarme. «La mancanza di sicurezza informatica è diventata un pericolo immediato per la nostra società, in tutto il mondo». Già l’anno scorso aveva messo in guardia dal pericolo di un attacco informativo globale che potrebbe portare, ad esempio, all’arresto completo di fornitura di energia elettrica, trasporti, servizi ospedalieri, quindi della nostra società nel suo complesso. Schwab aveva disegnato, quindi, uno scenario spaventoso, confermato quest’anno alla luce degli attacchi ransomware che hanno colpito infrastrutture di tutto il mondo nel 2021. «Abbiamo visto negli ultimi mesi, per esempio, attacchi ransomware che hanno preso di mira ospedali, infrastrutture critiche, sistemi scolastici, la rete elettrica e molti altri servizi essenziali». Quindi, i cittadini stanno subendo le conseguenze di questi cyberattacchi.
«Questo non è un problema che si risolve facilmente, gli attacchi ransomware sono complessi e le imprese criminali stanno aumentando la loro scala e il loro impatto». Serve quindi un approccio diverso, strutturato, secondo Klaus Schwab, per mettere in sicurezza la nostra società.
“DOBBIAMO IMMUNIZZARE INTERNET”
La crisi causata dalla pandemia Covid ha, però, prodotto un’accelerazione dell’innovazione digitale. Klaus Schwab fa riferimento, ad esempio, alla legge sul digitale proposta dall’Ue «per fornire un modo sicuro ai cittadini di accedere ai servizi pubblici privati e online». Ma i servizi non devono essere solo innovativi, c’è bisogno anche che siano sicuri. «I cittadini devono potersi fidare che le tecnologie siano sicure e che i loro beni e le loro informazioni e dati personali siano protetti». Il fondatore del World Economic Forum ha, quindi, messo in evidenza il principio della fiducia, «che è assolutamente necessario». Per rendere l’idea, ha fatto un paragone proprio col coronavirus. «Dobbiamo proteggerci non solo dal coronavirus, dobbiamo anche sviluppare la capacità di resistere ad un attacco di virus informatico. Come le mascherine non sono sufficienti per il coronavirus, tanto che abbiamo bisogno di vaccini per immunizzarci, lo stesso vale per i cyberattacchi. Anche qui, dobbiamo passare dalla semplice protezione all’immunizzazione».
“SERVE COOPERAZIONE PUBBLICO-PRIVATO”
L’idea di Klaus Schwab è di arrivare a infrastrutture IT con «anticorpi digitali incorporati intrinsecamente per proteggersi». I governi però non possono riuscirci da soli. Hanno il compito di garantire la sicurezza, ma la competenza per sviluppare un ecosistema informatico è del settore privato. «Ci siamo riuniti per discutere su come sviluppare ecosistemi digitali sicuri e proteggere le aziende, ma anche le società, dai cyberattacchi», ha detto al Cyber Polygon 2021. «Dobbiamo migliorare lo stato del nostro mondo digitale rafforzando, da un lato, la cooperazione globale, ma anche la cooperazione pubblico-privato». Se i governi impiegano risorse per combattere i crimini informatici, pensiamo all’Interpol, allora si può pensare ad una collaborazione simile con le imprese private. Ciò nell’interesse di tutti. «La cybersecurity garantisce continuità nel business in un’epoca storica in cui un problema in un’organizzazione può trasformarsi una calamità sistemica con ripercussioni per tutta la società». La questione non può essere ignorata, non ora che sappiamo bene quanto la tecnologia sia centrale. Lo è stata ad esempio nella gestione della pandemia e della crisi globale.