La Wada e World Athletics hanno rifiutato di concedere la sospensione della squalifica di Alex Schwazer, il corridore italiano che da anni combatte contro la giustizia sportiva: “Prendiamo atto con grande stupore, incredulità e amarezza – le parole dei legali dell’atleta altoatesino, riportate da Rai News – delle dichiarazioni, a vario titolo, apparse ultimamente da parte dalla Wada (agenzia mondiale antidoping) e dalla World Athletics (federazione mondiale di atletica leggera) perché prive di ogni fondamento”.
Gli avvocati bolzanini, Gerhard Brandstatter, Karl Pfeifer e Thomas Tiefenbrunner, al fianco del marciatore dal 2021, aggiungono: “Wada e World Athletics non hanno collaborato a diverse richieste istruttorie e si sono anche opposte alla consegna delle provette di urina al giudice italiano, tentando poi il laboratorio di Colonia addirittura di consegnare al perito del giudice la provetta B non sigillata”. Schwazer si era rivolto per la seconda volta al tribunale federale svizzero poche settimane fa, chiedendo la sospensione della squalifica ad 8 anni, di modo da poter partecipare alle prossime Olimpiadi in programma a Tokyo l’estate che arriverà, e per cui l’atleta si sta allenando da settimane.
SCHWAZER CONTRO WADA E W.A.: “DICHIARAZIONI SENZA FONDAMENTO”
I legali parlano di “dichiarazioni senza fondamento da parte di Wada e World Athletics” quelle di “non essersi potuti difendere nel procedimento davanti al Tribunale di Bolzano”. E ancora: “per più di 4 anni Wada e World Athletics hanno partecipato attivamente a varie udienze, discusso, prodotto memorie e documentazione probatoria, partecipato alle attività peritali con propri consulenti, come constatato anche dai numerosi media presenti alle udienze”. Quindi i legali proseguono e concludono: “Wada e World Athletics richiamano la decisione del Tas di Losanna del luglio 2016, negando l’evidenza di tutte le prove e gli esiti peritali maturati ed emersi in oltre 4 anni di giudizio penale, ovviamente non disponibili all’epoca, in un procedimento peraltro imposto a Schwazer, con sede a Rio, con tutte le limitazioni conseguenti di prove ed attività difensive”.