Gli apocalittici si devono ricredere: la stagione invernale in montagna sta chiudendo con risultati al di là di ogni più ottimistica previsione. Sulle piste del carosello Dolomiti Superski, il più esteso d’Italia e uno dei maggiori in Europa (1.246 km di piste suddivise in 12 diverse skiarea), si potrà sciare fino al 7 aprile, quando chiuderanno 8 dei 12 comprensori, compresi quelli centrali sulla Sellaronda, esclusa Arabba, che sarà attiva fino al 21 aprile (ma probabilmente allungheranno la stagione anche Col Gallina e Faloria).
“A inizio stagione abbiamo avuto una buona finestra di freddo – ci ha detto Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski – e tutti i comprensori hanno potuto iniziare l’attività puntuali sui calendari previsti. In dicembre e gennaio l’interesse degli ospiti è cresciuto, poi tra febbraio e i primi giorni di marzo abbiamo patito giornate di un caldo insolito, ma poi ci sono state altre nevicate in quota, mentre scendeva pioggia nelle località più a valle”. “A oggi – prosegue Varallo – la stagione sta avviandosi molto bene alla chiusura: tutti i comprensori dovrebbero terminare con risultati superiori alle aspettative. Per quanto riguarda uno dei temi più discussi recentemente, la sostenibilità, io credo che non possa esistere alcuna sostenibilità senza un adeguato sviluppo tecnologico, e da questo punto di vista il nostro settore è all’avanguardia, con un continuo ed ottimo adeguamento degli impianti, sempre in miglioramento. Grazie all’evoluzione dei software oggi possiamo centellinare la produzione di neve programmata, con limitato uso di acqua, evitando gli sprechi, che ovviamente generano costi aggiuntivi. Da un punto di vista socio-economico, penso che gli impianti di risalita siano la locomotiva della montagna, il grande asset che permette ancora oggi di lavorare e vivere ancora nelle valli. Anche questa è la nostra sostenibilità”.
I dati (ancora non definitivi) sulla stagione del DS indicano accessi in crescita del 2% sulla scorsa stagione, che già aveva fatto segnare numeri importanti; ottimi anche i passaggi agli impianti, sui valori del 2022/23, e la vendita dei vari skipass, sia per il carosello che per i singoli comprensori: il pass settimanale è la tipologia più amata (+4%). In aumento anche lo stagionale (+17% per DS e +8% per singola area), raddoppiate le vendite della Dolomiti Superski Family, dedicata soprattutto ai residenti. “La clientela residente e di prossimità continua a essere il nostro bacino d’utenza più fedele e affezionato e i numeri in forte crescita ci suggeriscono che la gente del posto si identifica con questo sport e con l’offerta che gli operatori del territorio mettono a disposizione di tutti”, ha commentato il dg di Dolomiti Superski, Thomas Mussner. In crescita anche la vendita online: quasi un cliente su tre sceglie di acquistare lo skipass in rete. E bene anche le My Dolomiti Card ricaricabili.
Ma è già tempo di guardare avanti. La recente assemblea generale di DS ha fissato le date per il prossimo inverno, che coinciderà con i 50 anni della Federconsorzi (che raggruppa i 12 compensori). I primi impianti a ripartire entreranno in funzione sabato 30 novembre, gli altri il 5 dicembre, per una stagione che si protrarrà fino alla domenica 6 aprile 2025, giorno di chiusura della Sellaronda. L’alta stagione sarà tra il 22 dicembre e il 6 gennaio e dal 2 febbraio e il 22 marzo. L’assemblea ha anche deliberato l’adeguamento dei prezzi degli skipass per il 2024/25, aumenti tra il 3,7% e il 5,2%, con il 6 giorni di alta stagione fissato a 423 euro (381 in stagione), mentre il 3 giorni costerà 241 euro (216 euro in stagione). Il giornaliero costerà in alta stagione 83 euro (75 in stagione). Lo stagionale DS adulto costerà 945 euro (+2,16%, in prevendita fino al 24 dicembre). Juniores (sotto i 16 anni) e Kids (sotto gli 8) a 630 e 305 euro. Lo stagionale DS per Supersenior costerà 790 euro. Anche nella stagione sciistica 2024-25, gli acquisti online degli skipass giornalieri e plurigiornalieri, effettuati almeno due giorni prima dell’inizio della validità, godranno di uno sconto immediato del 5%.
I dati della stagione 2023/24, dunque, sembrano indicare un’ottima salute per la montagna. “Un prodotto perfetto per mettere a terra scelte di sostenibilità ambientale e sociale, centrale per contribuire a destagionalizzare e a sviluppare le aree interne in maniera credibile e duratura”, ha detto Alessandra Priante, neopresidente di Enit SpA, al 12esimo congresso mondiale del turismo nella neve, della montagna e del benessere organizzato dall’UN Tourism ad Andorra per potenziare la formazione, lo sviluppo sostenibile e la creazione di posti di lavoro nel settore del turismo montano. “Ho proposto un tavolo permanente di lavoro tra Paesi alpini e dei Pirenei per studiare assieme buone pratiche di prodotto e di promozione del turismo montano e del benessere”, ha aggiunto Priante. Il congresso riflette l’importanza di adattarsi alle nuove tendenze, concentrandosi sulla sostenibilità, la diversificazione del turismo, l’innovazione tecnologica e la formazione: questioni cruciali che occorre affrontare per garantire una crescita continua e una maggiore competitività nel settore.
Al centro dei dibattiti, le strategie di sviluppo e promozione che diano un valore aggiunto alle destinazioni di montagna, obiettivi da raggiungere attraverso politiche che favoriscano l’innovazione, la diversificazione e la sostenibilità. “La conservazione della natura è una caratteristica distintiva di queste destinazioni: per questo motivo, lo sviluppo sostenibile è una condizione necessaria per garantire che la fruizione di esperienze turistiche sia benefica sia per i visitatori che per le comunità locali. A oggi il ministero del Turismo ha destinato oltre 250 milioni di euro a sostegno del processo di rinnovamento della montagna italiana, sotto forma di finanziamenti per interventi innovativi e sostenibili, dal punto di vista economico, sociale e ambientale”.
La montagna in Italia muove flussi notevoli: i visitatori internazionali per la vacanza in montagna in Italia nel 2022 (ultimo dato disponibile) indicano oltre 3 milioni di viaggiatori (+125,1% sul 2021), per un totale di circa 19 milioni di pernottamenti (+88,9% sul 2021) per una spesa complessiva di 2,7 miliardi di euro (+159,2% sul 2021). Il ranking dei mercati di origine per numero di pernottamenti per le vacanze in montagna in Italia nel 2022 vede in testa la Germania, i Paesi Bassi e la Francia, seguiti da Belgio, Austria, Regno Unito, poi Svizzera, Danimarca, Repubblica Ceca e Polonia.
“La sostenibilità ambientale, sociale ed economica – ha proseguito Priante – è una sfida che dobbiamo affrontare con urgenza, considerando i cambiamenti climatici in corso e l’esaurimento delle risorse naturali. È necessario adottare pratiche sostenibili in tutti i settori, compreso il turismo, per preservare il nostro territorio e garantire un futuro migliore alle generazioni future. L’innovazione, poi, è essenziale per rimanere competitivi sul mercato e creare nuove opportunità di sviluppo. Il settore turistico, in particolare, può beneficiare enormemente delle nuove tecnologie e delle soluzioni innovative per migliorare l’esperienza dei visitatori, aumentare la redditività delle imprese e ridurre l’impatto ambientale. Questo sarà un gran contributo per lo sviluppo del lato turistico nell’ambito Milano-Cortina 2026, un evento che si stima porterà benefici diretti e indiretti per oltre il 92 per cento delle imprese che operano nel settore montano e che porterà ad un aumento dell’occupazione per oltre 13 mila unità lavorative. All’aumento di valore aggiunto e occupazione corrisponderà, infine, un incremento nel livello del reddito, stimato pari a circa 320 milioni di euro, di cui 225 milioni all’interno al settore. Questa sfida richiede il coinvolgimento di tutti e un impegno concreto verso la creazione di un territorio più sostenibile, inclusivo e prospero”.
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