A Cortina il manto nevoso arriva fino a 50 centimetri, a Selva di Cadore fino a un metro, alle tre A venete (Arabba, Asiago, Auronzo) fino a 45. In Trentino la neve a Canazei segna il massimo a 90, a Folgarida 90, a Madonna di Campiglio 77, a S. Martino di Castrozza un metro, a Vigo di Fassa 75. In Alto Adige, a Bressanone 60, così come a Dobbiaco, a Selva di val Gardena e Vipiteno. In Friuli, a Piancavallo 50, a Sappada 85, a Tarvisio 60. In Valle d’Aosta, a Cervinia 140 centimetri, a Courmayeur 95, a La Thuile 115, a Pila 50.



Si potrebbe continuare, ma la situazione è generalizzata: la neve c’è, è arrivata, e addirittura sta per scendere anche sugli Appennini, finora rimasti a secco. Chi iniziava a lamentare un meteo infelice deve ricredersi: la stagione promette un proseguimento post-festività altrettanto frequentato, a soddisfazione degli sciatori, degli operatori e delle economie dei territori di quota.



L’esempio più eloquente del buon andamento della prima parte dell’inverno 2022-23 è quello che arriva dal bilancio di Dolomiti Superski, il più grande comprensorio bianco d’Italia, a cavallo del Triveneto, con quasi 1.300 chilometri di piste. Da quando è iniziata la stagione, lo scorso 26 novembre, sino all’8 gennaio 2023 il carosello sciistico ha registrato un +4% sia per i passaggi agli impianti, che per i primi ingressi, cioè gli sciatori in pista. E tra Natale e fine anno +18% di passaggi e +15% di primi ingressi. Il maggior afflusso è stato registrato il 4 gennaio, con 207.000 sciatori. Risultati (spinti dalla mancanza di limitazioni) più che soddisfacenti, che ricalcano quelli del pre-pandemia. «I risultati di questo primo tratto di stagione sono sicuramente positivi e rassicuranti», dice Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski.



Anche se il meteo non è stato particolarmente favorevole, presidente?

Beh, in termini climatici le nostre zone sono state meno colpite dall’andamento di fine anno rispetto ad altre, come ad esempio gli Appennini o Paesi limitrofi, come Francia, Austria, Svizzera. Questo ci ha permesso di lavorare con serenità sul calendario stagionale, sulla preparazione delle piste e con l’innevamento programmato, che comunque deve essere svolto.

Le piste insomma sono ben innevate?

L’ulteriore neve caduta in questi giorni e prevista anche per la prossima settimana, insieme alle basse temperature, ci consentiranno di ultimare i ritocchi di innevamento programmato. La stagione prosegue senza problemi, e sarà così fino allo stop, previsto per l’11 aprile. Ci stiamo dando da fare, ma le prospettive sono ottime.

Buone notizie per gli sciatori…

Il mercato mostra davvero un notevole interesse. Accogliamo nuovamente un pubblico molto variegato, anche internazionale, da oltreoceano. E in questo momento registriamo un ottimo andamento anche delle prenotazioni per il prosieguo di gennaio, che di solito invece è definito “il buco”.

Dunque soddisfazione anche per le vendite degli skipass?

Certo, caratterizzate dall’incremento dell’online. Pre-pandemia gli skipass venduti via web erano l’1% del totale, oggi siamo al 20%. Evidentemente, il metodo è preferito per la comodità, l’immediatezza, e gli sconti del 5% sui giornalieri e plurigiornalieri acquistati almeno due giorni prima dell’utilizzo.

(Alberto Beggiolini)

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