Scialpi è stato ospitato a Domenica In da Mara Venier, con la quale si è raccontato dopo tanti anni che non vedeva la “vecchia” amica. “Mi ero un po’ perso”, racconta subito, “ma adesso sono qui e sono felice di esserci”. Il cantante, inoltre, sostiene fermamente che i momenti difficili sono quelli da cui si esce più forti. “Dall’ultima volta che sono stato in tv ora mi vedo più io, lì ero ancora in balia di tutto quello che è successo”, passando subito a parlare del perché ha deciso di fermarsi per un certo periodo di tempo. “Volevo emanciparmi“, ha spiegato Scialpi, “ovvero imparare di più. Dopo Migliacci ho deciso di auto produrmi, ma in Italia c’era un sistema che non ti accettava e ti metteva da parte. Sono di conseguenza stato un po’ da parte, ma ho imparato tantissime cose sulla produzione. Sono stato penalizzato, ma tutte le cose che ti tirano giù alla fine ti fanno anche risorgere”.



Il rapporto di Scialpi con suo padre

Caratteristico della carriera e della via di Scialpi è stato il suo carattere triste, derivante come ha spiegato in parecchie occasioni dal rapporto conflittuale con suo padre. “Con mio papà non c’era alcun rapporto”, spiega a Mara Venier, “ma alla fine ci siamo trovati. Tutto parte della solitudine…”. Parlando, però, del momento in cui si sono ritrovati, racconta che fu “quando gli era rimasta una settimana di vita. Lo sapevamo tutti e due ma non ce lo volevamo dire, cercavamo di esorcizzare le paure. Siccome lui non aveva molte forze io gli proponevo dei giochi, era una gara impari ma il fatto di riuscire a misurarsi, mettere in bilanciamento le nostre forze, ha fatto si che ci si aprisse il cuore a tutti e due. È il momento in cui ho trovato il mio papà, per fortuna”



“Lo colpevolizzavo in modo sbagliato”, spiega ancora Scalpi del perché ci fosse un rapporto conflittuale con il padre, “faceva il poliziotto ma per guadagnare qualcosa di più andava fuori anche per mesi, tornava a casa solo il sabato pomeriggio per ripartire la domenica. Non lo vedevo e non vedendolo, quando arrivava, doveva pagare perché io ero da solo, stavo con la nonna perché mamma lavorava. Ero un bimbo così, un po’ con la nonna, un po’ con la zia, un po’ solo. L’amore non mi è mai mancato, ma io non l’ho capito, perché aveva un carattere particolare. Non mi dava mai soddisfazione, solo dopo che arrivò il successo. Non credeva in me all’inizio”.

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