DIRITTO UE, DERIVE AUTORITARIE E RIFORME: COSA HA DETTO LA PRESIDENTE DELLA CONSULTA SCIARRA
In una lunga intervista rilasciata la scorsa domenica a “La Repubblica” la Presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra ha delineato i punti “cardine” di un prossimo futuro fatto di riforme della giustizia e riannodati rapporti tra Stato e magistrati: le polemiche degli ultimi giorni (sulla Corte dei Conti per il PNRR ma non solo) fanno da “base” per il commento della n.1 della Consulta chiamata a garantire sempre la piena indipendenza di un settore, quello della magistratura, dove gli ultimi anni hanno confermato la presenza di svariati scandali e problematiche.
«Sono animata da uno spirito positivo e non voglio vedere derive autoritarie», rileva Sciarra confermando comunque il buon dialogo e il rapporto diplomatico tra maggioranza di governo e autorità di controllo come Upb, Anac e Corte dei Conti; al netto di ciò, la Consulta ribadisce la necessità di non volere derive in ogni campo, una modalità che ad alcuni osservatori ha fatto storcere il naso in quanto appare come un “monito” al Governo. Sul tema di un diritto nazionale in correlazione sempre con quello comunitario europeo, “Rep” prova a contestare la Premier Meloni sul progetto di legge nel programma FdI (mai però portato in CdM in questi mesi in quanto accantonato, ndr): la replica di Sciarra è ferma, «resta il primato del diritto comunitario sugli Stati membri? La nostra è un’unione di Stati e deve reggersi su questo collante. Se viene meno questo viene meno la stessa Unione. L’altro pilastro è il riconoscimento del ruolo della Corte di giustizia di Lussemburgo, che è sovrana nell’interpretazione del diritto dell’Unione. La corte polacca ha messo in discussione questi punti e il contrasto con la Corte di Lussemburgo non si è ancora concluso. Un problema simile si pone anche per l’Ungheria».
“LAVERITÀ” CRITICA LA PRESIDENTE SCIARRA: “RISCHIO DI COMMISSARIARE LA DEMOCRAZIA”
Sebbene con parole mai dirette o dati toni “eccessivi”, l’intervista di Sciarra a “Repubblica” non è piaciuta a tutti, come dimostra l’ultimo editoriale di Maurizio Belpietro su “La Verità” lunedì mattina: «a leggere l’intervista concessa dalla donna che guida i giudici della legge, si capisce che nonostante la Costituzione nel suo primo articolo riconosca che il popolo è sovrano, cioè ha sempre l’ultima parola e la esercita nelle forme previste e quindi attraverso il Parlamento, ritiene che i cittadini non contino niente»; non solo, secondo il direttore del quotidiano, sul parere dei cittadini «prevale sempre e comunque un codice scritto dalle toghe. Che siano quelle nazionali, rappresentate dalle procure che vogliono mettere bocca sulle leggi che Camere e governo devono approvare, o quelle europee, che rivendicano una superiorità sul diritto nazionale, poco cambia».
Secondo Belpietro, il discorso di Sciarra di “ammonizione” sul diritto Ue o anche sulle “derive autoritarie” è fatto da chi, come la professoressa e presidente nominata della Consulta, vi è arrivata a quei vertici come filone di «illuminati che invece di attenersi al dettato costituzionale, le regole le intendono migliorare sull’onda delle nuove urgenze e dei nuovi diritti. Cioè con riferimento alle loro opinioni». Il non detto dell’intervista di Bei su “Repubblica” alla Presidente in scadenza della Corte è che da sinistra si teme nomine nella Consulta che possano “spostare” l’asse più verso il Centrodestra: lo scrive con ancor più crudezza Belpietro, «L’idea che delle Camere non più dominate dai compagni possano sostituire i giudici voluti dalla sinistra e da presidenti della Repubblica come Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella credo che la preoccupi. Per questo si appella all’Europa e ai suoi organismi, rivendicandone la superiorità rispetto al diritto nazionale. Se la Consulta cade nelle mani del centrodestra, ci si può sempre appellare a Strasburgo e a Bruxelles». Insomma, parafrasando il titolo usato da “La Verità”, il timore è che si debba sempre cercare di “commissariare” la democrazia solo quando a vincere le Elezioni vi è il Centrodestra. Secondo Belpietro, per la Sciarra «il popolo non è sovrano, ma suddito. Delle toghe e del Parlamento, ma solo se questo è retto da una maggioranza di centrosinistra. È per questo che si rivolge all’Europa, dove da anni il Ppe e i socialisti governano insieme e sfornano leggi contro il popolo come quelle che obbligano i cittadini a una transizione energetica che rischia di svuotarne i portafogli».
“La Corte è di tutti, la sua indipendenza deve essere garantita.”
Lo ha detto la Presidente della #Cortecostituzionale Silvana Sciarra nell’intervista di Francesco Bei su @repubblica di oggi.#Intervista #Repubblica #Consulta #Diritto pic.twitter.com/lqkAj1i36J— Corte Costituzionale (@CorteCost) June 18, 2023