È questo il modo di aiutare la riflessione delle giovani generazioni sulla concezione di scienza e dei suoi complessi rapporti con la tecnologia e il progresso? Così si interroga Lorenzo Mazzoni sul numero di emmeciquadro in uscita per il Meeting di Rimini. Emmeciquadro è un quadrimestrale pubblicato dal 1998 dalle associazioni SEED e Euresis. È frutto della collaborazione di insegnanti, docenti universitari e ricercatori e affronta tematiche connesse con l’insegnamento delle discipline scientifiche e tecnologiche. Raccoglie riflessioni e resoconti dal vivo della realtà scolastica e del mondo della ricerca ed ospita contributi di personalità di rilievo del panorama scientifico internazionale. Mazzoni commenta negativamente la traccia della prima prova di ambito tecnico-scientifico della Maturità 2008, che proponeva il tema: «Quale idea di scienza nello sviluppo tecnologico della società umana». I documenti proposti sono intrisi di un ottimismo positivista tardo ottocentesco, un misto di scientismo e di esaltazione della tecnologia come panacea per tutti i problemi dell’uomo. Non è questa invece l’idea di scienza che ha mosso, ad esempio, scienziati come Edoardo Amaldi, la cui personalità è ricordata nelle stesse pagine da Giovanni Battimelli, fisico de “La Sapienza” di Roma. Che si collega idealmente al grande evento che assorbirà nei prossimi mesi (e poi anni) la comunità dei fisici interessati a quanto accadrà nei tunnel di LHC del Cern di Ginevra (che Amaldi ha contribuito a fondare), dove iniziano a viaggiare ad altissime energie le particelle pesanti per poi collidere e rivelarci nuovi aspetti della struttura intima della materia. Di questa colossale impresa e delle grandi aspettative che contiene, parla Lucio Rossi, uno dei protagonisti che al Cern opera da anni per mettere a punto i magneti superconduttori incaricati di incanalare le particelle nel giusto percorso. Questa non è che una delle facce di una scienza che manifesta la sua bellezza e la capacità di conoscenza a vari livelli: come quello descritto dal biologo Giorgio Bavestrello, dell’Università Politecnica delle Marche, che illustra le trasformazioni ambientali; o quello della matematica, anche quando si esprime col linguaggio della probabilità e della statistica, così importanti – osserva Marco Bramanti del Politecnico di Milano – nel descrivere una varietà di fenomeni. Non manca neppure una riflessione sulla Information Technology e sulle sue problematiche interazioni sull’uomo, in una prospettiva – delineata dal presidente di Lombardia Informatica Alberto Daprà – che spinge sempre più verso la virtualizzazione e la simulazione.