Anche il tradizionale appuntamento per il seminario dell’Associazione Ma.P.Es., come tutte le iniziative realizzate a partire da febbraio, si è svolto con un collegamento on-line, che ha visto partecipare un centinaio di insegnanti di scuola primaria.
Introducendo i lavori, il presidente Andrea Gorini ha sottolineato l’eccezionalità della situazione che ha portato alla chiusura delle scuole e la risposta eccezionale da parte di tantissimi docenti che hanno cercato e trovato il modo di non interrompere la loro opera didattica ed educativa; hanno continuato a fare scuola, dando vita a un anno sorprendente, che ha restituito alla società italiana la centralità della scuola nella sua essenza, il rapporto autorevole che lega un insegnante a ciascuno dei suoi alunni.
Il seminario ha preso il via con la testimonianza di Francesca Beretta Piccoli, direttrice della scuola “Il piccolo Principe” di Lugano, che ha avuto a tema proprio «la scuola»; un racconto vivo e commovente dei giorni della ripresa, dopo la riapertura che in Svizzera è avvenuta nel mese di maggio. Nelle sue parole si è colto il cambiamento avvenuto nei bambini e negli insegnanti, uniti nella gioia di ritrovarsi, nella consapevolezza del valore di poter stare insieme a far scuola nel rispetto delle norme di sicurezza, vissute come condizione e non come ostacolo ai rapporti, e uniti infine nel vincere la paura.
La proposta didattica del Ma.P.Es. ha sempre poggiato sull’esperienza e sulla possibilità di interagire direttamente con i bambini per un insegnamento della matematica che sviluppi in essi conoscenze e consapevolezza. Dover agire a distanza ha posto gli insegnanti di fronte alla sfida cruciale di salvaguardare tale metodo. Gli interventi che si sono succeduti hanno mostrato tre diversi tentativi messi in atto da Anna Pozzi, Patrizia Carrucciu e Sonia Sorgato.
Anna Pozzi ha presentato una attività che ha svolto nel primo periodo della didattica a distanza, in modalità asincrona, inviando il lavoro ai genitori, che le rimandavano quanto fatto dai bambini. L’obiettivo dell’attività, abbastanza complesso, era introdurre la differenza; l’insegnante ha inviato ai bambini un problema come compito, sottolineando l’importanza che lo svolgessero personalmente in autonomia, ricordando i passi che anche in classe si utilizzano nello svolgimento: la rappresentazione mediante un disegno, la spiegazione del procedimento, l’operazione utilizzata. Il ritorno dei lavori dei bambini è stato il punto successivo del lavoro; attraverso una presentazione e la registrazione di un messaggio audio l’insegnante ha potuto, come in classe, far lavorare i bambini su quanto messo da loro in campo per la soluzione del problema e far loro confrontare i diversi metodi risolutivi, fino a preparare il campo per la presentazione del nuovo concetto.
Nel suo intervento, Patrizia Carrucciu ha mostrato come ha lavorato sui problemi in modalità sincrona, con un video-collegamento rivolto a un piccolo gruppo di bambini; in questa esperienza le esercitazioni e i percorsi proposti sono stati adattati alla nuova situazione, la partecipazione personale e il mettersi in gioco in modo libero sono spesso stati filtrati dalla presenza degli adulti di famiglia, togliendo alla docente la possibilità di fare considerazioni reali del modo di affrontare e risolvere le proposte assegnate. L’aspetto più delicato in questa fase è stato affrontare la soluzione dei problemi. Avendo appreso le funzioni dell’applicazione Jamboard nell’ambito di Gsuite l’insegnante ha proposto agli alunni divisi in gruppetti di 4 o 5 di leggere il testo e trovare una strada per giungere alla soluzione del problema in modo condiviso, sfruttando le possibilità grafiche, condividendo lo schermo e registrando le soluzioni grafiche suggerite dagli alunni stessi e anche riscritte sul quaderno. I problemi scelti hanno permesso di riprendere alcuni aspetti matematici già conosciuti, ma anche di proporre situazioni nuove in cui cimentarsi in modo libero per riflettere sulle scoperte fatte. La modalità dell’applicazione è stata utile a mantenere l’attenzione dei bambini nei tempi previsti dalla lezione a distanza e a recuperare il loro protagonismo senza suggerimenti o aiuti esterni.
Sonia Sorgato ha presentato un lavoro ispirato a un contributo di Paul Le Bohec (1921-2009) : «Che cosa è una creazione matematica? […] È semplice, è una qualsiasi cosa! Allora ecco: a partire da cifre, da numeri, da punti o da lettere (cioè da segni) componete una cosa qualsiasi. Questa qualsiasi cosa, tutti sono capaci di farla».
Questa affermazione così spiazzante nella sua semplicità ha rappresentato l’incipit di un lungo percorso di riflessione e di ricerca sugli aspetti matematici da parte dei bambini di una classe seconda primaria. I prodotti dei bambini raccolti ed esposti in una bacheca di classe hanno costituito nel corso dei mesi un ricco repertorio per progettare i nuovi contenuti tenendosi agganciati agli aspetti emersi nelle loro produzioni con un interessante dialogo tra progettazione e attività di ricerca dei bambini.
Il seminario si è concluso con l’appuntamento per l’autunno: alla ripresa della scuola riprenderanno anche le proposte dell’Associazione, cui è possibile partecipare rinnovando o facendo per la prima volta l’iscrizione.
Nell’area riservata ai soci del sito www.ma-pes.it è possibile accedere alla registrazione del seminario.
Graziella Visconti
(Insegnante di scuola primaria, membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Ma.P.Es .- Matematica Persona Esperienza)