In occasione del centenario della nascita di Isaac Asimov con grande piacere ho riletto due saggi del grande scrittore, più famoso per le sue opere di fantascienza che per la professione di biochimico. Pubblicati in Italia da Zanichelli alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, la casa editrice li distribuisce ancora nella ristampa del 1979. Dunque due testi «classici» che è possibile recuperare per la biblioteca personale o per quelle scolastiche, anche usando 18App o Carta del docente.



Solo di recente, dopo cinquant’anni in cui i saggi di scienza, e i testi di letteratura scolastica, hanno guardato solo alle scoperte più attuali si sta riscoprendo il valore della dimensione storica nella trasmissione di contenuti scientifici: una via obbligata per la comprensione. Per questo si può dire che Asimov, andando controcorrente, ha segnato una strada per molti insegnanti e per i loro studenti.



Dal punto di vista della biologia e della chimica la storia delle scoperte non è «aggiornata», si ferma alle soglie degli anni Settanta, ma il percorso, che inizia con le prime scoperte dell’uomo, è scandito con precisione sulla base di «salti di paradigma» che l’autore segnala capitolo dopo capitolo. Davvero, come indica il sottotitolo di entrambi i saggi, una «introduzione alle idee» delle due discipline e alla loro evoluzione nel tempo.

Vediamo più in dettaglio i contenuti.

Due storie «brevi» perché sono riportati solo fatti e concetti essenziali, perché i testi sono corredati da pochissimi disegni e quindi condensati in poche pagine tutte da leggere.



Il primo capitolo di entrambi i libri è dedicato ai primordi, ma delinea i diversi approcci disciplinari. Per la chimica, scienza delle trasformazioni, già gli uomini primitivi osservavano i materiali (il legno, le pietre, i metalli) e avevano imparato a trasformarli arrivando poi, con i Greci (circa 300 a.C.) a ipotizzare l’esistenza di «elementi» e «atomi».

«Una sorta di biologia», dice Asimov, nasce quando l’uomo si accorge «di essere un oggetto diverso dal terreno immobile e insensibile sul quale appoggiava i piedi» e inizia a svilupparsi (circa 300 a.C.) con personaggi come Ippocrate, Aristotele, Teofrasto (in Grecia) e nel primo secolo dopo Cristo, a Roma con Celso, Plinio e Galeno.
Con gli stessi criteri procedono i due libri, attraverso l’opera degli scienziati che vengono presentati nel loro contesto storico, geografico e di pensiero e attraverso i più importanti esperimenti.

La storia della biologia si snoda attraverso quattordici capitoli, una Appendice alla edizione italiana del 1969 scritta da Giorgio Tecce (la duplicazione del DNA, la sintesi delle proteine, le scoperte di Jacob e Monod) e un Indice analitico per un totale di 160 pagine.

Man mano che scorrono le pagine conosciamo le figure di studiosi come Avicenna, Alberto Magno, Mondino de’ Luzzi, Paracelso (Capitolo 2, La biologia medievale) e poi Andrea Vesalio, Gabriello Falloppio, William Harvey, Marcello Malpighi, Robert Hooke (Capitolo 3, La nascita della biologia moderna) e così via.

Non mancano capitoli che illustrano l’opera di diversi scienziati per risolvere «problemi aperti»: per esempio La classificazione della vita (Capitolo 4), L’evoluzione (Capitolo 6), La guerra contro le malattie (Capitolo 9). I capitoli 13 e 14 sono dedicati alla biologia molecolare, rispettivamente alle proteine e agli acidi nucleici. Con uno sguardo da biochimico, ma con un atteggiamento profondamente umano come dice nella frase di chiusura «per quanto siano grandi i progressi o sensazionali e decisive le conquiste del sapere contro l’ignoto, ciò che ci riserva il futuro è sempre ancor più grande, ancor più emozionante, ancor più meraviglioso.».

Una bella sfilata di personaggi anche nei primi cinque capitoli della storia della chimica: si parte con gli alchimisti (Capitolo 2), poi Jan Baptista von Helmont, Evangelista Torricelli, Robert Boyle, Joseph Priestley, Antoine Laurent Lavoisier e molti altri (Capitoli 3 e 4), poi Proust, Dalton, Avogadro (Capitolo 5, Gli atomi) che accompagnano la nascita della chimica come scienza vera e propria.

Anche qui alcuni capitoli si articolano attorno ai «problemi aperti»: la chimica organica che segna la sconfitta del vitalismo (Capitolo 6), le diverse teorie sulla struttura molecolare (Capitolo 7), la classificazione degli elementi da Berzelius a Mendeléev alla moderna tavola periodica (Capitolo 8). Un capitolo complesso quello dedicato alla chimica fisica (Capitolo 9) dove si intersecano diversi tipi di studi. Per finire, i capitoli sulla chimica organica e inorganica (10 e 11) e quelli sull’atomo e l’energia atomica (Capitoli 12, 13, 14).

Anche questo libro si chiude con un forte messaggio dell’autore: «Mai fino ad oggi l’umanità ha dovuto affrontare la prospettiva dell’estinzione in una guerra termonucleare totale, e mai ha avuto la possibilità di sperare in una prosperità senza precedenti, alimentata dall’energia domata degli stessi ordigni di distruzione. […] Stiamo acquistando le conoscenze necessarie; ce lo garantisce la scienza. Adesso ci occorre anche la saggezza».

 

Isaac Asimov

Breve storia della biologia

Introduzione alle idee della biologia

Zanichelli, Bologna 1969 (ristampa 1979)

Pagine 160      euro 19,80

 

Isaac Asimov

Breve storia della chimica

Introduzione alle idee della chimica

Zanichelli, Bologna 1969 (ristampa 1979)

Pagine 202      euro 24,40

 

(Recensione di Maria Cristina Speciani)

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