A cento anni dalla morte ricordiamo la vita e la ricerca scientifica di padre Giuseppe Lais, oratoriano. Già allievo e assistente del gesuita Angelo Secchi presso l’Osservatorio del Collegio Romano, diede un contributo fondamentale alla fondazione della Specola Vaticana, l’Osservatorio astronomico del Vaticano. Vicedirettore della Specola per più di trent’anni promosse l’attività di ricerca in molti campi dalla meteorologia alla fotografia stellare, fino allo studio delle meteoriti. Attivo anche sul piano educativo ebbe tra i suoi ragazzi il giovane Eugenio Pacelli, il quale diventato papa Pio XII sostenne in modo significativo l’attività della Specola.
 



Giuseppe Lais nacque a Roma nell’aprile del 1845, da Giovanni ed Elena Langeli. Grazie al sostengo della famiglia poté accedere a un’ottima formazione compiendo il regolare corso di studi nelle scuole del Collegio Romano. Proprio qui ebbe modo di conoscere e di seguire le ricerche del fisico e astronomo padre Angelo Secchi (1818-1878) (1), gesuita.



Proseguì gli studi iscrivendosi all’Università di Roma dove, nel 1867, conseguì la laurea in filosofia e matematica e, nel luglio del 1870, il diploma di ingegnere-architetto. Verso i 25 anni manifestò il desiderio di farsi religioso, nel novembre del 1871 entrò nella Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri e nell’aprile del 1873 fu ordinato sacerdote.

 

La formazione scientifica al seguito di Angelo Secchi

«Ma pur nell’esercizio dei ministeri sacerdotali, e nella vita regolare, non poté sottrarsi alla vocazione scientifica a cui era anche chiamato dal Signore» (2). Proprio a quest’epoca risalgono le sue prime pubblicazioni scientifiche, inizialmente in ambito meteorologico come, per esempio, lo studio Sulla inondazione del Tevere del Dicembre 1870 pubblicato nel Bullettino Metereologico dell’Osservatorio del Collegio Romano (3).



Il rapporto con padre Secchi, mai interrotto, si intensificò con la sua nomina ad assistente dell’Osservatorio del Collegio Romano. Nel 1873 il Collegio Romano fu espropriato e dichiarato proprietà dello Stato Italiano, ma l’Osservatorio, grazie alla fama internazionale di Secchi, rimase alla Santa Sede fino alla morte di Secchi, il 26 febbraio del 1878.

In seguito Lais decise di proseguire l’attività di ricerca nella sua casa di via del Corallo dove attrezzò un piccolo osservatorio meteorologico e continuò a osservare tutti i fenomeni astronomici principali con i mezzi che aveva a disposizione.

Aumentò inoltre la collaborazione con la Pontificia Accademia Romana dei Nuovi Lincei, dove era stato nominato socio nel 1875. Oltre a numerosi contributi in campo meteorologico e astronomico negli Atti e nelle Memorie di questa Accademia si possono trovare a suo nome studi di botanica, chimica, fisica, archeologia …

 

Vai al PDF per l’INTERO articolo

 

Matteo Galaverni

(Fisico, presbitero della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, collabora con la Specola Vaticana e con l’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna)

 

© Rivista Emmeciquadro

 

 

 

 

Leggi anche

SCIENZAinDIRETTA/ Marconi, dalla fiction alla realtàSCIENZA & STORIA/ L’eredità di VavilovSCIENZAinDIRETTA/ Il caso Oppenheimer