Mentre i fisici italiani si incontravano a Genova, in occasione del CXIV Congresso della SIF, la Società Italiana di Fisica, nella notte tra il 25 e il 26 settembre si spegneva colui che per molti anni, dal 1999 al 2007 aveva presieduto tale Società, Giuseppe Franco Bassani. Avevo parlato l’ultima volta con lui alla fine dello scorso mese di giugno, in occasione dell’invito che l’Associazione Euresis gli aveva rivolto per tenere una relazione al Convegno “Creativity and Creative Inspiration in Mathematics, Science and Engineering: Developing a Vision for the Future”, organizzato a San Marino in collaborazione con la John Templeton Foundation. Bassani avrebbe dovuto parlare in particolare sul futuro. Mi disse che le sue condizioni fisiche non gli avrebbero permesso di intervenire al Convegno, ma che avrebbe cercato di mandare il suo intervento. Seppi poi dalla moglie, Serenella, che la situazione era più seria di quella che si poteva immaginare parlando con Franco al telefono, perché la sua forza d’animo e la sua delicatezza lo portavano a non fare pesare ai tanti amici che lo chiamavano le sue reali condizioni. Ma il 31 di luglio arrivò il suo contributo, un bellissimo, commovente contributo da cui traspariva la sua grande cultura, il suo amore per la scienza, la sua grande fede. Voglio qui riportare le ultime parole del suo intervento: “[….] Mi piace concludere accennando a ben altro mistero, che ci rimanda al Creatore di quella natura che cerchiamo di comprendere e di studiare. Il grande matematico Ennio De Giorgi ricordava spesso che quando si trovava alle prese con un teorema del quale non riusciva a delineare completamente la dimostrazione si rivolgeva allo Spirito Santo. Non so se è a questo aiuto che dobbiamo i fondamentali teoremi che De Giorgi ci ha lasciato, ma certo è che ognuno trova in sé la scintilla che lo aiuta a realizzare le proprie aspirazioni”.
Giuseppe Franco Bassani, milanese di nascita, si è laureato in Fisica nel 1952 all’Università di Pavia, lavorando alla sua tesi con il prof. Piero Caldirola e ha quindi iniziato la sua attività di ricerca prima a Pavia e quindi a Milano. Ma già nel 1954 era negli Stati Uniti, grazie a una borsa Fulbright, presso la prestigiosa Università dell’Illinois, dove si fermerà sino al 1956 per tornare poi a lavorare come ricercatore negli Stati Uniti all’Argonne National Laboratory della Commissione Atomica Americana, dove resterà sino al 1963. Nel 1963, vincitore di una Cattedra di Fisica Teorica, è professore presso le università di Messina, Pisa, Roma, sino ad approdare definitivamente alla Scuola Normale Superiore di Pisa, nel 1980, ricoprendo le cattedre di Fisica Teorica e di Fisica dello Stato Solido e assumendo anche dal 1996 al 1999 la direzione della Scuola. Nel 1999 è eletto Presidente della Società Italiana di Fisica, carica che manterrà sino al 2007, dando grande impulso e prestigio internazionale alla Società e rinnovando l’attività editoriale. La sua vastissima attività di ricerca si è articolata soprattutto nel campo della Fisica dello Stato Solido, con contributi alla teoria della struttura elettronica dei solidi, alla spiegazione dei fenomeni di interazione tra radiazioni elettromagnetiche e materia condensata, alla teoria dei centri di colore nei cristalli ionici, a quella delle bande nei semiconduttori e negli isolanti, alle proprietà ottiche lineari e nonlineari di isolanti e semiconduttori e alle nanostrutture. Lasciato l’insegnamento per limiti di età, Bassani è stato nominato Professore Emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, della quale a pieno merito è considerato uno dei più importanti scienziati nell’ambito della grande tradizione della Normale. Accademico dei Lincei per la Classe di Fisica dal 2000, ha ricevuto Lauree honoris causa dall’Università di Tolosa (1979), dal Politecnico Federale di Losanna (1986) e dalla Purdue University (1994). e diversi premi, tra cui il Premio Somaini per la Fisica (1979), il Premio Italgas per le Scienze dei Materiali (1979) e nel 2000 la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica ai Benemeriti della Cultura e della Scienza.
Ma voglio qui ricordare un altro tratto della figura di Franco Bassani, la sua profonda fede religiosa, quella fede che gli ha permesso di affrontare per parecchi anni con coraggio e serenità la lunga e dolorosa malattia che lo ha accompagnato sino alla morte. Nell’agosto del 2006, quando già il suo fisico era seriamente compromesso dalla malattia, lo invitammo al Meeting di Rimini per l’amicizia fra i Popoli a partecipare a una tavola rotonda dal titolo “Conoscere l’Universo: per chi?”. E’ stata per me l’occasione per approfondire un rapporto di amicizia che già durava da molti anni. Franco, così come la moglie, signora Serenella, è pienamente entrato nell’atmosfera del Meeting, colpito soprattutto dall’entusiasmo dei volontari, dallo spirito che li animava, nonché dalla particolarissima e impeccabile attenzione rivolta agli ospiti. Mi piace concludere con due frasi del suo intervento, quella iniziale e quella conclusiva. “Conoscere l’Universo per chi? Vorrei subito tentare di rispondere alla domanda dicendo che la conoscenza dell’Universo è per l’uomo che cerca la verità e si pone il problema fondamentale della propria esistenza e del suo rapporto con il mondo in cui vive” e a chiusura del suo intervento: “La scienza conduce a grandi conquiste, che, giustamente, colmano di gioia chi cerca la verità, ma, se approfondita, ci insegna che in altre fonti occorre cercare la verità ultima e trovare le risposte alle domande esistenziali sul senso della vita e sul mistero della morte”.