Più della metà della popolazione mondiale vive in territori rurali, collegati da sistemi stradali inadeguati; si stima che il 30% degli abitanti del Pianeta si trovi spesso in situazioni di isolamento o di grave difficoltà di collegamenti e comunicazioni. Ecco allora l’importanza di un tema come quello delle reti stradali rurali, sul quale è stata recentemente avviata un’interessante collaborazione tra il Politecnico di Milano e Overland, l’iniziativa di spedizioni in tutto il mondo ideata da Beppe Tenti e conosciuta attraverso una serie di documentari televisivi trasmessa su Raiuno per oltre 60 puntate.



La pianificazione e gestione delle strade rurali è un problema fondamentale nei Paesi in via di sviluppo dove la rete minore rappresenta di fatto l’unico possibile accesso ai servizi primari ma, proprio a causa della maggiore vulnerabilità ed estensione, presenta spesso costi di manutenzione rilevanti. Il tema delle Rural Roads coinvolge un insieme di questioni di tipo sociale e culturale: come quello dei i cambiamenti degli assetti economici in assenza di una rete stradale locale; o il carico dei disagi che affronta chi è costretto a percorrere in tutte le stagioni dell’anno strade in terra battuta. C’è poi il ruolo delle tecnologie, che possono dare un notevole contributo: migliorando, ad esempio, il comfort di guida dei conducenti di veicoli merci nelle lunghe percorrenze; o realizzando modelli di strade all-season, cioè percorribili tutto l’anno.



È in questa prospettiva che si muove la collaborazione tra il team di Overland e il Politecnico, che porterà all’iniziativa congiunta di una spedizione internazionale per scopi scientifici in Australia. A questo sta lavorando il professor Maurizio Crispino, responsabile del Gruppo Strade del Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale, Infrastrutture Viarie, Rilevamento dell’Ateneo milanese, che ci descrive con entusiasmo l’iniziativa «che ha già raccolto anche l’interesse di altri gruppi, in primo luogo quello di Geomatica diretto del professor Fernando Sansò; ma anche il gruppo di meccanica del professor Federico Cheli per gli aspetti legati alle caratteristiche dei veicoli».



 

Uno degli obiettivi della spedizione australiana sarà legato ai problemi della viabilità sulle strade rurali. «Ci proponiamo di analizzare le condizioni di guida, anche dei mezzi pesanti, in presenza di diverse condizioni e tipologie di strade, di definire degli indicatori significativi per caratterizzare lo stato di una strada rurale e di fissare dei limiti di accettabilità delle condizioni di tali strade. Andremo inoltre a  misurare le condizioni delle strade montando a bordo dei veicoli sistemi molto avanzati, che applicano tecnologie a ultrasuoni o apparati laser: come un sistema automatico di rilievo visivo e un sistema profilometrico. Si tratta di dispositivi già collaudati su strade asfaltate e di grande percorrenza ma non ancora testati su percorsi sterrati e in situazioni particolarmente accidentate». Questo progetto verrà portato avanti anche grazie all’Australian Road Research Board, con il quale il Politecnico ha una convenzione per collaborazione su attività di ricerca.

Un altro obiettivo della spedizione vedrà invece coinvolto il Gruppo del Laboratorio di Geomatica che si occuperà di installare sui veicoli sistemi di Car navigation (navigazione automatica), sistemi di calibrazione dei modelli digitali del terreno e di verifica dei contenuti informativi delle immagini satellitari ad alta risoluzione.

Crispino aggiunge che il Politecnico considera strategico lo studio e la ricerca nel campo delle strade rurali o minori anche a livello nazionale; tanto che, insieme all’Associazione Mondiale della Strada (PIARC), si sta occupando della sistematizzazione di tutto il corpus di conoscenze sulla viabilità minore. «Senza una rete minore perfettamente efficiente la vulnerabilità territoriale cresce, con un aumento notevole dei rischi e ovvie conseguenze in termini di costi sociali».

Sempre il Politecnico, sotto il diretto impulso dello stesso rettore Giulio Ballio, sta valutando di impostare progetti pilota, in vista di Expo 2015, indirizzati alla valorizzazione delle funzioni delle strade minori: per creare percorsi alternativi alle aree espositive con particolare valenza esperienziale e formativa offrendo un’esperienza unica ai visitatori, per fini di controllo del territorio in termini di protezione civile e così via.

Ora non resta che vedere i camion arancione di Overland percorrere le impervie strade australiane, col prezioso carico di scienziati e della loro strumentazione: ciò dovrebbe avvenire nel 2011, quando la troupe di Tenti arriverà in Antartide per celebrare il centenario della Nimrod Expedition di Sir Ernest Shackleton, per poi passare nella terra dei canguri.