La parola d’ordine nel dibattito sul fotovoltaico è “grid parity”, cioè la parità con la rete. Le tecnologie fotovoltaiche potranno crescere e l’energia da questa fonte potrà diventare rilevante nello scenario energetico mondiale se si raggiungerà rapidamente la grid parity, cioè quella soglia critica oltre la quale i costi di produzione di energia fotovoltaica sono paragonabili a quelli dell’energia che viene veicolata dalle reti attuali e basata sulle fonti tradizionali, prevalentemente da combustibili fossili. Un traguardo che i principali attori del mercato ritengono raggiungibile in tempi non così lunghi. Lo hanno confermato i partecipanti all’Italian PV Summit, svoltosi nei giorni scorsi a Verona in apertura della manifestazione fieristica specializzata SolarExpo. Quel che è ancor più interessante è che sono stati indicati i Paesi che si trovano in pole position per raggiungere l’ambizioso traguardo. E con una certa sorpresa l’Italia è salita sul podio, al terzo posto dopo la California e il Giappone. La parità sarà raggiunta addirittura il prossimo anno, secondo alcuni, che ritengono possibile ridurre i costi anche considerevolmente, con percentuali del 30-40%, grazie ai fattori di scala e alla diffusione di tecnologie come quella a film sottile. In effetti l’ultimo anno ha visto crescere l’industria del fotovoltaico globalmente di oltre un miliardo di dollari, facendole raggiungere la quota di 36 miliardi come giro complessivo di affari e un tasso di crescita di quasi il 40%. È stato inoltre superato anche l’imbuto della produzione del silicio, con adeguamenti della maggioranza dei produttori alle esigenze del mercato mondiale e innovazioni tecnologiche che hanno permesso una notevole semplificazione dei processi industriali, riducendone di conseguenza anche i costi e i tempi di consegna. Se si proseguirà in questa direzione, ben presto dai 0,35 $/kWh del 2002 potremmo avvicinarci ai 0,15 $/kWh preventivati da molti analisti per il 2015, o forse anche prima. Ci sono altri aspetti tecnologici sui quali ci si dovrà concentrare per accelerare il processo di piena maturazione del fotovoltaico. C’è ad esempio il progetto delle smart grid, cioè le reti elettriche di nuova generazione rese più efficienti sfruttando tutte le potenzialità delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni. Altra tipologia di innovazioni la possiamo registrare sotto il capitolo smart metering, ovvero la nuova strumentazione elettronica per la misura dei consumi, che non si limita ad aggiornare la bolletta elettrica ma la correda di una serie di dati e di informazioni preziose e vantaggiose sia per l’utente che per il gestore del servizio. Poi c’è il problema dell’accumulo e immagazzinamento, che dovrà essere competitivo e integrabile nella rete. Qui giocano un ruolo chiave i nuovi materiali e i progressi avanzano a ritmo quasi quotidiano. Grandi aspettative sono ad esempio riposte sui sistemi di trasmissione con tecnologia HVDC (High Voltage Direct Current), cioè la trasmissione ad alta tensione in corrente continua, che è la migliore soluzione da un punto di vista tecnico-economico specie quando si devono trasmettere enormi potenze a grandi distanze. Tra gli avanzamenti tecnologici che stanno avvicinando il traguardo della grid parity ci sono tutti quelli che consentono di aumentare la qualità del fotovoltaico; in questo sono fondamentali i produttori di silicio, che possono aumentare l’efficienza delle celle grazie anche alle nanotecnologie, e produrre pannelli in grado di tenere buoni livelli di generazione elettrica anche in condizioni di insolazione non particolarmente intensa; oltre a garantire una elevata stabilità di prestazioni. La tecnologia, si è detto al PV Summit, può quindi contribuire a ridurre i costi e quindi a rendere più competitivo il fotovoltaico, offrendo al mercato celle con una maggior efficienza di conversione; migliorando continuamente i sistemi di produzione; realizzando wafer più sottili; incrementando l’impiego del polisilicio nella produzione delle celle fotovoltaiche. E il fattore crisi? Secondo alcuni potrà avere un effetto benefico su questo segmento di mercato: dopo una fase di riassestamento e di riorganizzazione produttiva, potrà mettere le industrie in condizioni migliori per la crescita preannunciata. E fra poco più di un mese ci sarà un altro appuntamento internazionale che potrà fornire un ulteriore aggiornamento di tutte queste previsioni: si terrà infatti a Londra, dal 16 al 18 giugno, la nona edizione del Grid Parity – Solar Economics Forum, che da quasi un decennio raccoglie voci e consensi dei maggiori produttori, installatori e finanziatori di impianti solari del mondo, riuniti per dibattere sul futuro di tali tecnologie.