Saranno aperte alle 14,00 (le 12,00 in Italia) le porte della struttura dove sei volontari (quattro russi e due europei) hanno trascorso 105 giorni in isolamento nella prima simulazione di un viaggio su Marte.

Il simulatore del programma dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Mars 500 è a Mosca, nell’Istituto Russo per i Problemi Biomedici (Ibmp) e l’esperimento “ha ulteriormente rafforzato la collaborazione fra Esa e Russia”, osserva Simonetta Di Pippo, a capo del Direttorato per il Volo Umano dell’Esa.



Tra pochissimo i sei volontari rivedranno la luce del Sole per la prima volta dal 31 marzo scorso, quando l’esperimento è cominciato. Le prove che hanno affrontato sono state soprattutto psicologiche, per verificare come e quanto gli esseri umani sanno adattarsi all’isolamento. “Le missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale, anche se di lunga durata, non possono fornire le stesse informazioni – spiega Di Pippo – perché ogni emergenza può essere gestita con un rientro a Terra rapido”.



In un viaggio su Marte l’equipaggio deve essere autosufficiente, con medico a bordo e la consapevolezza di non essere raggiungibili in tempi brevi.

Come stanno, intanto, i sei volontari? “Abbiamo avuto uno scambio di messaggi a fine maggio ed erano in buone condizioni, tutto andava per il meglio”, dice Di Pippo. I primi risultati sono attesi in settembre e poi si organizzerà la seconda tappa dello studio, che prevede un isolamento di 520 giorni a partire da gennaio 2010. Il simulatore sarà lo stesso e i volontari saranno ancora sei. “Vedremo – conclude – se uno dei due europei sarà disposto a partecipare anche al secondo esperimento: abbiamo un interesse scientifico a che uno dei due prenda parte anche alla seconda fase”.