C’è molto movimento attorno alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e c’è altrettanto movimento a Terra tra le agenzie spaziali di vari Paesi. In particolare è molto attiva l’Esa (Agenzia Spaziale Europea) che in orbita sta collaudando con successo il suo ATV (Veicolo Automatico di Trasferimento) la prima navicella del genere completamente costruita dagli europei; e nelle sedi terrestri sta completando una serie di accordi che preludono alla trasformazione dell’ATV nella sua versione più avanzata denominata ARV, Advanced Re-entry Vehicle.



L’ATV è un il veicolo da trasporto che si aggancia automaticamente alla Stazione Spaziale Internazionale grazie a un sistema di attracco guidato da raggi laser. Il veicolo ha come obiettivo principale quello di rifornire periodicamente la ISS, come lo Space Shuttle americano e il cargo Progress russo, e come questi due veicoli è in grado di innalzarne l’altitudine per correggerne periodicamente l’orbita grazie ai propri propulsori.



ATV è ungo 10,3 metri per 4,5 metri di diametro, è dotato di quattro pannelli solari in grado di erogare a regime una potenza media di 4,8 KW e di posizionarsi autonomamente per orientarsi in maniera ottimale verso il Sole. Il modulo è costituito da due sezioni: una sezione “logistica” pressurizzata di 45 metri cubi e una sezione “di servizio” che contiene i sistemi di controllo, navigazione, energia e comunicazione della navetta. Il sistema di navigazione di ATV è composto da quattro motori principali e 28 propulsori secondari per il controllo dell’assetto durante il volo orbitale. Il sistema ha proprie capacità di volo, propulsione e navigazione ed è completamente automatico, non necessita cioè di piloti a bordo pur implementando tutti i requisiti di sicurezza richiesti per voli abitati. Anche l’attracco con la ISS è del tutto automatico: una volta attraccato, gli astronauti possono accedere liberamente alla sezione logistica e avere così un ambiente aggiuntivo, che inizialmente sarà carico di rifornimenti, che saranno via via sostituiti con materiale non più utile a bordo della Stazione.



I primi passi spaziali di ATV hanno dato esiti molto positivi. La missione del primo ATV, denominata Jules Verne, si è conclusa con successo nei mesi scorsi e un prossimo lancio, col nome di Giovanni Keplero, è previsto nel 2010.

Ma già si sta pensando al futuro e l’Esa ha recentemente iniziato lo sviluppo dell’ARV siglando un contratto con la Astrium Space Transportation per definire la missione e il veicolo spaziale. ARV, che farà uso della avionica e del sistema di propulsione di ATV, sarà una capsula di rientro, dotata di uno scudo termico, e consentirà il trasporto di cargo verso la ISS e il loro ritorno sicuro sulla Terra: fattore importante non solo per i campioni scientifici provenienti dalla ISS ma anche per le future missioni di esplorazione. In un secondo passo, ARV potrà anche essere sviluppato come sistema di trasporto per equipaggio. ARV rappresenta un passo avanti verso lo sviluppo di una navetta europea con equipaggio e dovrebbe essere pronta per il 2015.

Fin qui gli aspetti “spaziali”. Tra quelli “terrestri” vale la pena segnalare due recenti accordi.

Uno è quello siglato il 20 luglio scorso all’Esrin di Frascati, tra Esa e Thales Alenia Space Italy per lo sviluppo di EXPERT, European eXPErimental Re-entry Testbed. Un accordo, come ha dichiarato Simonetta Di Pippo, Direttore del programma Voli Abitati dell’Esa, che dimostra la determinazione con la quale l’Agenzia Spaziale Europea si è impegnata nel dotare l’Europa di quelle tecnologie e conoscenze che le permetteranno di giocare un ruolo ancora più importante, in futuro, nei voli spaziali abitati. Il ruolo di EXPERT, il cui lancio avverrà a ottobre 2010, è quello di fornire dati sui fenomeni critici aerodinamici e termodinamici che si incontrano nei voli ipersonici, come nel caso del rientro atmosferico. EXPERT è quindi un tassello importante della strategia dei voli spaziali abitati di cui ARV è uno dei punti principali. L’altro accordo è quello firmato pochi giorni fa tra Esa e Nasa sotto forma di un Memorandum di Intesa sui trasporti spaziali e che fornirà le basi per le prossime cooperazioni tra le due agenzie nei voli spaziali abitati. Per questi il Memorandum aiuterà anzitutto a definire i sistemi di aggancio interoperativi, permettendo un migliore sfruttamento della ISS, future missioni congiunte di esplorazione e infine un mutuo supporto in caso di missioni di salvataggio.