La transizione verso un’agricoltura sostenibile rappresenta una delle maggiori sfide del nostro tempo con importante impatto sulla salute dell’uomo e degli animali, sulla biodiversità e gli equilibri dell’intero ecosistema. L’uso di pesticidi chimici per la difesa delle produzioni è una delle principali pratiche dell’agricoltura convenzionale con ripercussioni negative sul nostro ambiente: contaminazione degli alimenti, avvelenamento di operatori agricoli, inquinamento ambientale, rapida comparsa di specie nocive resistenti, distruzione di organismi non-target come insetti impollinatori, predatori e parassiti naturali.
Fin dal secondo dopoguerra, il controllo degli insetti nocivi in agricoltura e dei vettori di microrganismi patogeni per l’uomo e gli animali (come mosche e zanzare) è stato affidato quasi esclusivamente all’uso intensivo di sostanze chimiche. Benché questa strategia sia stata usata spesso con successo, il mondo scientifico e l’opinione pubblica sono ormai consapevoli dei reali rischi ad essa connessi.
Le crescenti preoccupazioni relative a questi problemi hanno recentemente stimolato la ricerca di sistemi di contenimento biologico degli insetti e il loro utilizzo in programmi di controllo integrato (Integrated Pest Management, IPM). Una delle più promettenti strategie consiste nella scoperta di un nemico naturale dell’insetto nocivo, per esempio l’agente di una malattia batterica, virale o fungina, che ne causa la morte. Il passo successivo è quello di introdurre questo agente di controllo naturale nell’ambiente in cui si trova l’insetto nocivo.
Bioecopest è un’azienda che opera nel campo della ricerca e sviluppo dei biopesticidi naturali e che nel nome racchiude tutta la propria mission: “bio” da biologico, “eco” da ecocompatibile e “pest” dal termine inglese utilizzato per definire gli insetti nocivi. Ma cosa sono i biopesticidi? Si tratta di agenti di controllo biologico, prodotti che derivano dall’ambiente naturale, da animali, piante o microrganismi.
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Una fondamentale differenza con i prodotti fitosanitari sintetici, ossia i pesticidi chimici con cui siamo abituati a fare i conti, è che i biopesticidi sono sicuri e non costituiscono un rischio per l’uomo e la natura. I biopesticidi, infatti, possono essere rappresentati da microrganismi antagonisti, come batteri, virus, protozoi, funghi, nematodi, o biochimici, dannosi per gli insetti infestanti che si vuole debellare dalle colture,ma assolutamente innocui per chi ad esempio va poi a consumare la frutta e la verdura così trattata.
Fra le principali scoperte protette da brevetto internazionale di Bioecopest, alcuni microrganismi entomopatogeni, nemici naturali di insetti nocivi. Tali microbi, innocui per l’uomo e per l’ambiente, normalmente agiscono sugli insetti per ingestione. Il meccanismo di azione viene esplicato nell’intestino dell’ospite, dove alcune proteine microbiche si legano specificamente a recettori della membrana plasmatica dell’epitelio intestinale, causandone l’alterazione della permeabilità e conseguenti processi degenerativi.
Il legame specifico proteine-recettori è un passaggio critico per il successo dell’azione insetticida. Poiché differenti ceppi microbici producono diverse proteine e poiché differenti specie di insetti hanno differenti recettori, solo la combinazione di tali fattori (specificità) si traduce nell’azione insetticida. Dunque, la chiave del successo è la scoperta di agenti di controllo naturale efficaci per specifici insetti nocivi target.
I laboratori di Ricerca & Sviluppo di Bioecopest, situati nella sede di Alghero del Parco Tecnologico della Sardegna, grazie al proprio know how sono impegnati in un’intensa attività di screening di microrganismi e molecole da questi prodotte, finalizzata alla discovery di nuovi biopesticidi naturali, efficaci ed ecocompatibili per la difesa delle piante, degli animali e dell’uomo dai parassiti, focalizzando su bisogni del mercato globale non ancora soddisfatti.