Dieci grandi scienziati che hanno rivoluzionato il mondo con le loro scoperte, le quali però hanno attirato sui loro pur geniali inventori moltissima sfortuna. Pur favorendo il progresso dell’umanità, ciascuno di loro è rimasto ferito o addirittura ha perso la vita. L’elenco è riportato sul sito incrediblediary.com.



DAVID BREWSTER – Sir David era uno scienziato scozzese e uno scrittore. I suoi campi d’interesse erano ottica e polarizzazione della luce. E l’ottica è un campo che richiede una vista eccellente. Nel 1831 Sir David realizzò un esperimento chimico che lo rese quasi cieco. E continuò a soffrire di problemi agli occhi fino alla sua morte. Sir David Brewster è famoso per il fatto di essere l’inventore del caleidoscopio, un gioco che da quasi due secoli allieta milioni di bambini.



ALEXANDER BOGDANOV – Alexander Bogdanov, nato in Russia, era un medico, filosofo e scrittore di fantascienza. Nel 1924 iniziò gli esperimenti sulla trasfusione di sangue. Dopo avere praticato 11 trasfusioni sul proprio corpo, dichiarò che era riuscito a fermare le sue calvizie e a migliorare la sua vista. Sfortunatamente, Bogdanov si dimenticò di verificare che il donatore del sangue che stava utilizzando fosse sano. Nel 1928, Bogdanov prese una trasfusione di sangue infettato da malaria e tubercolosi che lo fecero morire rapidamente.

KARL SCHEELE – Scheele era un chimico farmaceutico e aveva scoperto molti elementi chimici. Le più notevoli delle sue scoperte sono state l’ossigeno, il molibdeno, il tungsteno, il manganese e il cloro. E ha inoltre scoperto un fenomeno simile alla pastorizzazione. Scheele aveva l’abitudine di provare il gusto delle sue scoperte e riuscì a sopravvivere alla sua prova del gusto del cianuro di idrogeno. Ma fu più sfortunato mentre assaggiava il mercurio e morì con i sintomi dell’avvelenamento.



 

ELIZABETH ASCHEIM – Dopo la morte della madre, Elizabeth Fleischman Acheim si sposò con il medico della sua famiglia, Woolf. Woolf era molto eccitato per la nuova scoperta di Wilhelm Conrad Rontgen, i raggi X. Sua moglie divenne ugualmente interessata e rinunciò al suo lavoro da bibliotecaria per proseguire gli studi in scienze dell’elettricità. Infine acquistò una macchina per i raggi X e la tenne nell’ufficio del marito che era il primo laboratorio ai raggi X di San Francisco. Utilizzando se stessi come «cavie», Elizabeth e il marito trascorsero alcuni anni a compiere esperimenti con l’apparecchiatura. Sfortunatamente, non si resero conto delle conseguenze della loro mancanza di protezione dai raggi X ed Elizabeth morì per un tumore estremamente diffuso e violento.

 

JEAN FRANCOIS DE ROZIER – Jean Francois era un insegnante di chimica e fisica. Nel 1783 fu testimone del primo volo al mondo della mongolfiera, che creò in lui la passione per il volo. Dopo avere provato diversi voli con una pecora, una gallina e un’anatra, tentò il primo volo libero in una mongolfiera con a bordo un equipaggio umano. Viaggiò a un’altitudine di 3mila piedi utilizzando un pallone con aria calda. In seguito, De Rozier pianificò di attraversare il canale della manica dalla Francia all’Inghilterra. Prese il volo, ma sfortunatamente dopo avere raggiunto i 1.500 metri di altitudine con un pallone riempito da una miscela di acqua calda e gas, la mongolfiera esplose e De Rozier morì precipitando.

 

HUMPHRY DAVY – Sir Humphry Davy era un brillante chimico e inventore inglese. Il suo esordio nella carriera scientifica fu molto duro. Quando era ancora un giovane apprendista, fu licenziato dal suo lavoro perché aveva provocato troppe esplosioni mentre realizzava gli esperimenti. Era così appassionato di chimica che la scelse come campo per la sua carriera. Aveva l’abitudine di inalare diversi gas mentre li utilizzava per gli esperimenti. Fortunatamente questa abitudine lo portò alla scoperta delle proprietà anestetiche del protossido di azoto. Ma sfortunatamente, la stessa abitudine lo portò in diverse occasioni molto vicino alla morte. I frequenti avvelenamenti con il gas lo resero incapace di lavorare per gli ultimi 20 anni della sua vita. Danneggiando inoltre permanentemente i suoi occhi con un’esplosione di tricloruro di azoto.

 

 

MICHAEL FARADAY – Dopo che il brillante chimico britannico Sir Humphrey Davy si ferì gli occhi, Faraday divenne suo apprendista. Fece degli sforzi per sviluppare i metodi di Davy sull’elettrolisi e per compiere scoperte utili nel campo dell’elettromagnetismo. Sfortunatamente, Faraday riporto a sua volta dei danni alla vista per un’esplosione di cloruro di azoto. Passò il resto della sua vita soffrendo di avvelenamento chimico cronico.

 

GALILEO GALILEI – Galileo è stato definito il «padre della fisica moderna». Il suo lavoro sul perfezionamento del telescopio è stato brillante. Ed ha aperto le porte dell’universo alle future generazioni. Ma ha danneggiato anche la sua vista. Galileo era affascinato dal sole e passò diverse ore a fissarlo. E come risultato, riportò dei danni estremamente gravi alle retine di entrambi gli occhi. Questa fu la causa più probabile della sua quasi cecità negli ultimi quattro anni della sua vita.

 

LOUIS SLOTIN – Slotin lavorò al progetto americano per realizzare la prima bomba atomica. Mentre realizzava degli esperimenti per il suo progetto, lasciò cadere accidentalmente una sfera di berillio su una seconda sfera, causando un punto critico. Gli altri scienziati che si trovavano nella stanza videro sprigionarsi una fiamma blu di ionizzazione dell’aria, avvertendo un’ondata di calore. Slotin fu portato in tutta fretta in ospedale dove morì nove giorni dopo. La quantità di radiazioni dalle quali fu colpito era l’equivalente di quelle cui era esposto chi si trovava a 1.463 metri di distanza dall’esplosione di una bomba atomica. MARIE CURIE – Curie e il marito Pierre hanno scoperto il radio nel 1898. La scienziata ha quindi passato il resto della sua vita realizzando ricerche sulle radiazioni e studiando la terapia che le utilizza. La sua costante esposizione alle radiazioni la portò a contrarre la leucemia, a causa della quale morì nel 1934. Curie è la prima e sola persona ad avere ricevuto due premi Nobel per la scienza in due differenti campi, chimica e fisica.

 

(Pietro Vernizzi)