ANTIMATERIA – I laboratori del Cern di Ginevra non solo hanno prodotto degli atomi di anti-idrogeno (anti-particelle), “alieni” perché rarissimi nell’universo, e per la prima volta oggi sono anche riusciti a “catturarli” prima che svanissero in una nuvola di energia al contatto con la materia.
L’antimateria è un composto di atomi in cui i protoni hanno carica elettrica negativa e gli elettroni positiva. Un capovolgimento della realtà che noi tutti abbiamo studiato sui banchi di scuola. Al contatto con la materia, questi atomi si annullano generando scariche di energia. Ecco perché tutte le volte che il Cern aveva provato a ricrearli in laboratorio erano svaniti nel nulla al solo contatto con il contenitore.
Stavolta però non è stato così. L’esperimento Alpha è riuscito a isolare 38 atomi di anti-idrogeno, grazie al raffreddamento a meno 272 gradi e all’utilizzo di un campo magnetico, impedendo così il contatto degli stessi con il contenitore. Risultato? Le anti-particelle sono sopravvissute per 1,7 decimi di secondo, un tempo sufficiente per permettere agli scienziati di studiarle a fondo. I risultati dell’esperimento di Ginevra sono pubblicati oggi da Nature.
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La portata di tale esperimento è incredibile. Nell’universo esistono solo rarissimi frammenti di anti-materia, mentre il nostro mondo è ovviamente di materia. Non potrebbe essere altrimenti. Infatti se materia e antimateria si fossero equilibrati all’origine della terra, il Big Bang si sarebbe ridotto a uno scoppio di energia e nulla più.
"Per ragioni che nessuno comprende, la natura esclude la presenza dell’antimateria. Sapere che ne abbiamo intrappolati alcuni atomi nei nostri apparecchi ci dà una sensazione davvero speciale", spiega Jeffrey Hangst dell’università danese di Aarhus, responsabile di Alpha. "Ora che l’abbiamo raggiunta, siamo pronti a carpire i suoi segreti”.