Dopo una serie di rinvii, è stato lanciato ed è ormai in orbita il quarto satellite del programma COSMO-SkyMed, il primo programma spaziale per applicazioni duali (civili istituzionali/commerciali e militari) pensato e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Difesa e sviluppato da un team di industrie nazionali sotto il controllo dell’ASI.
Il lancio aveva lasciato col fiato sospeso tecnici e scienziati, anche perché doveva essere effettuato con estrema precisione in quanto il satellite doveva andare a collocarsi sul piano orbitale dei tre gemelli che erano già in orbita. Oltre che sull’identico piano orbitale, i quattro satelliti devono anche essere sistemati esattamente a 90° uno dall’altro, per garantire il massimo delle prestazioni. Si capisce quindi l’apprensione di tutto lo staff di fronte ai continui ostacoli e la soddisfazione espressa dal presidente dell’ASI Enrico Saggese che ha salutato «il coronamento di un lungo lavoro e un successo della tecnologia italiana. La costellazione di COSMO-SkyMed adesso è completata e pienamente operativa».
Così configurato l’occhio radar della Costellazione ricoprirà un ruolo di sempre maggiore importanza nella protezione dell’ambiente, nella prevenzione di catastrofi naturali e in generale nella gestione di ogni tematica inerente la sicurezza del territorio. Un ruolo che peraltro ha già svolto egregiamente, anche a ranghi ridotti, in situazioni“critiche” di importanza planetaria: dal ciclone Nargis in Birmania agli uragani Hannah e Ike; dal sisma in Cina a quello ad Haiti.
Fino alle immagini che hanno mostrato a tutti la deriva del gigantesco iceberg staccatasi dalla Groenlandia nello scorso agosto, immediatamente riprese dagli “occhi” attenti di COSMO-SkyMed ed elaborate dai tecnici di e-Geos.
Il sistema di osservazione include un segmento spaziale e uno di Terra. Il primo è costituito appunto dai quattro satelliti, identici e dotati di radar ad apertura sintetica (SAR), che lavorano in banda X (in grado quindi di vedere attraverso le nuvole e in assenza di luce solare). Il segmento di Terra è invece suddiviso in due “aree” operative: il Centro Spaziale del Fucino e il Centro Spaziale di Matera. Il primo gestisce le fasi di acquisizione dei satelliti dopo il lancio e la loro successiva messa in orbita, oltre alle attività di comando e di controllo. Il secondo è responsabile dell’acquisizione, del processamento e della distribuzione dei dati rilevati.
COSMO-SkyMed consente la copertura globale del pianeta, operando in qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione (giorno/notte) e fornisce immagini geolocate ad elevata risoluzione spaziale con tempi di risposta estremamente rapidi. È in grado di fornire, su scala planetaria, informazioni del tutto innovative per lo studio e il controllo dell’ambiente in un notevole numero di applicazioni, con particolare riferimento alla prevenzione, al monitoraggio e alla gestione dei rischi naturali ed antropici. Ma il suo vero punto di forza – dicono all’ASI – è la straordinaria flessibilità di utilizzo: è stato infatti concepito come un sistema multi-missione in grado di integrarsi con altri sistemi satellitari, proprio per soddisfare le esigenze di una vasta comunità di utenze.
COSMO-SkyMed rappresenta il più grande investimento italiano nel settore dell’Osservazione della Terra e costituisce una realizzazione all’avanguardia in campo mondiale. Il lancio del primo satellite è avvenuto a metà del 2007, seguito dal secondo nel dicembre dello stesso anno e dal terzo a ottobre 2008.
Ora che è completo, il sistema potrà operare secondo tre modalità. Ci sarà l’attività di routine, nella quale la pianificazione viene effettuata ogni 24 ore. Ci potrà essere la modalità operativa definita di “crisi”, nella quale la pianificazione sarà effettuata ogni 12 ore con possibilità di definire aree sulle quali tutte le richieste di ripresa avranno priorità assoluta. Infine potrà operare in “emergenza”, con modalità asincrona attivata in circostanze eccezionali al fine di ottenere un’acquisizione nel più breve tempo possibile e fornire importanti informazioni a coloro che pianificano ed eseguono le operazioni di assistenza e soccorso e a chi si occupa della valutazione dei danni.
La costellazione COSMO-SkyMed è in grado di acquisire fino a 1800 immagini al giorno. Tra le possibili applicazioni basterà citare: la prevenzione e la gestione dei disastri ambientali, il controllo degli oceani e delle coste, il controllo delle risorse agricole e forestali, il controllo degli edifici e la cartografia; quest’ultima con la possibilità di realizzazione un modello digitale tridimensionale del suolo a elevata precisione utilizzabile in una molteplicità di ulteriori applicazioni.