E’ stato svelato il mistero del funzionamento dell’agopuntura. Secondo uno studio pubblicato su Nature Neuroscience, gli effetti dell’agopuntura vanno ben al di là dell’effetto placebo. L’agopuntura sarebbe, infatti, in grado di sviluppare nell’organismo degli anti-dolorifici naturali.
E’ stato svelato il mistero dell’agopuntura. La pratica che, per 4mila anni, ha rappresentato il metodo curativo più diffuso in alcune zone del mondo, specialmente in Cina, funzionava secondo meccanismi, ad oggi, non perfettamente conosciuti. La disciplina, negli ultimi anni, anche in occidente si è decisamente affermata: si sono moltiplicati negli anni i centri in cui si l’agopuntura viene praticata, in molte università – anche in Italia – è insegnata accanto alla medicina tradizionale e molti ordini territoriali dei medici ne hanno riconosciuto ufficialmente la validità. Nonostante ciò, sono molti gli scettici che credono che la sua efficacia consista in un semplice effetti placebo. Secondo uno studio che è stato pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, l’agopuntura sarebbe in grado, invece, di indurre l’organismo alla produzione di antidolorifici naturali. I ricercatori dell’università di Rochester, di New York, guidati dal neuroscienziato Maiken Nedergaard, hanno sottoposto un gruppo di cavie da laboratorio che soffrivano di un dolore alla zampa, ad una seduta di 30 minuti di agopuntura. Così facendo, hanno rivelato che i roditori in cui il dolore diminuiva, avevano una concentrazione 24 volte superiore al normale di adenosina: una molecola che ricopre un ruolo fondamentale nei processi biofisici, come il trasferimento di energia. Gli esperti, poi, hanno eliminato dalle zone doloranti i recettori che si attivano in risposta all’adenosina, senza i quali la molecola non può agire; l’effetto analgesico spariva.
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In Italia, sarebbero ben sei milioni le persone che ogni hanno si sottopongon a pratiche agopunturistiche, e i medici che la praticano l’agopuntura (perché in Italia, l’abilitazione a praticare l’agopuntura viene concessa solo a ci è medico chirurgo), sono circa 12 mila, il che pone il nostro Paese al terzo posto dopo Cina e Giappone.