La green economy è considerata a livello mondiale come un’opportunità di crescita economica nel rispetto dell’ambiente. Le amministrazioni locali in questo senso hanno un ruolo fondamentale perché devono predisporre strumenti concreti di attuazione delle strategie nazionali.
Questo vale anche per le scelte inerenti il trasporto di merci e persone, che nella bolletta energetica di un paese incidono quasi per un terzo del totale. Lo sviluppo economico e sostenibile è, a sua volta, correlato all’efficienza del sistema dei trasporti tra le aree metropolitane. I trasporti e la mobilità assumono dunque un ruolo sempre più importante nel contribuire a uno sviluppo sostenibile ed economico di un territorio.
Di questi argomenti si è discusso lunedì 21 giugno al Congresso promosso da “Energethica” e svoltosi presso il Politecnico di Milano. In particolare sono state affrontate le tematiche riguardanti la sostenibilità dei trasporti e la mobilità.
Come è stato detto precedentemente, il sistema dei trasporti rappresenta una spesa davvero considerevole nel bilancio energetico di un paese come l’Italia. Purtroppo però quello che viene ancora privilegiato avviene su gomma. In aggiunta, uno dei dati che impressiona maggiormente, è quello che vede l’80% dei viaggi privati avvenire grazie all’utilizzo delle automobili. Solo il 20% è invece attribuibile ai mezzi pubblici. Ecco perché diventa dunque fondamentale potenziare questi ultimi in maniera del tutto ecosostenibile.
Di particolare interesse è stato l’intervento dell’ingegner Riccardo Genova del CIRT (Centro Interuniversitario di Ricerca Trasporti di Genova), riguardante i vantaggi dei mezzi elettrici e ibridi nel trasporto pubblico locale. In Italia sono presenti ben 19 mila mezzi che si muovono su gomma mentre sono solo duemila, tra metro e tram, a muoversi su rotaia.
Del gran numero di veicoli pubblici che si muovono su gomma solo il 7% è alimentato elettricamente. Per migliorare la situazione, uno degli esempi virtuosi da prendere in esame è il caso della città di Salisburgo, dove tutto il parco mezzi viene alimentato elettricamente. Ciò contribuisce ogni anno alla mancata emissione di 60 mila tonnellate di anidride carbonica.
L’alimentazione elettrica rappresenta dunque un valido sistema energetico ma che diventa ancor più vantaggioso se viene effettuato su rotaia. Questa modalità porta infatti notevoli vantaggi sia di risparmio energetico che di impatto ambientale. Due sono i dati che è opportuno sottolineare. A parità di massa del mezzo di trasporto, l’alimentazione elettrica permette di consumare il 68% di energia in meno, di ridurre del 63% le emissioni di anidride carbonica e di abbassare del 72% il livello delle polveri sottili emesse.
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Questi importanti risultati ottenuti dai mezzi su rotaia, oltre a essere dovuti a una minor resistenza aerodinamica e a un minor attrito rispetto ai veicoli su gomma, sono direttamente correlati allo sviluppo della tencologia dei sistemi di accumulo. In questi ultimi anni si sono compiuti numerosi passi avanti nel campo della ricerca e dell’applicazione di apparati in grado di immagazzinare l’energia sviluppata dalla frenata dei convogli.
Energia che viene così recuperata e immessa nuovamente nella rete ma che senza questi sistemi andrebbe totalmente persa sotto forma di calore. Come illustrato dall’ingegner Pietro Tricoli dell’Università di Napoli, sono allo studio sistemi ancor più efficienti di accumulo di energia attraverso batterie al litio e supercondensatori elettrostatici.
In conclusione, da quello che abbiamo potuto apprendere, è lecito pensare che i metodi sempre più complessi utilizzati nel risparmio energetico e nello sviluppo di energie ecosostenibili siano totalmente privi del fattore umano. In realtà ciò è falso e trova riscontro in un singolare dato, presentato dall’ingegner Morris Brenna del Politecnico di Milano, sull’influenza dello stile di guida di tram e treni nel consumo di energia.
Diversi studi effettuati dalla Bombardier, una delle aziende leader nella produzione di materiale rotabile, hanno infatti evidenziato un diverso e significativo consumo di energia dovuto ai differenti stili di guida adottati dai macchinisti. Un modo dunque per rendere più efficiente ed ecosostenibile il trasporto su rotaia deve necessariamente passare per una corretta formazione degli operatori addetti alla guida dei convogli.