La storia dell’umanità è costellata di eventi controversi, più o meno noti. Tra questi anche esperimenti scientifici che avevano lo scopo di analizzare la natura umana nel profondo, a volte in bilico tra cosa è etico e cosa non lo è. Il sito Top10List, specializzato nel realizzare classifiche sugli argomenti più disparati, ha stilato un elenco dei dieci esperimenti scientifici che hanno oltrepassato questo limite.
– Scienza ed etica, due fattori in contrasto tra loro o complementari per il bene dell’uomo? Gli esempi tragici che vengono analizzati nel corso di questo articolo dimostrano che a volte l’uomo, nella sua ricerca scientifica, può arrivare ad escludere qualunque fattore etico e morale per spingere ai limiti estremi la ricerca scientifica. Gli orrori delle ideologie, ma non solo, hanno portato uomini ad usare altri uomini come cavie umane con conseguenze indicibili.
Da sempre la scienza si interroga su questo, lo hanno fatto anche la narrativa e il cinema raccontando storie che spesso si sono ispirate a fatti reali. Eppure, l’etica stessa, come sostengono alcuni, il giudizio morale, possono a volte frenare la ricerca scientifica. Il dibattito attuale sulle cellule staminali, ad esempio, con il recente caso del decreto voluto dal presidente degli Stati Uniti Obama bloccato dalla decisione di un giudice contrario a questo tipo di ricerca, dice quanto oggi la discussione sia profondamente sentita.
– Mario Gargantini, membro del direttivo dell’associazione Euresis e direttore della rivista Emmeciquadro, ci ha detto il suo punto di vista come scienziato sul tema in questione: “La scienza in quanto tale è scoperta di come è fatta la natura” ha spiegato. “Scoprire come sia fatta la natura è un bene, una cosa positiva, è un modo di rispettare la realtà. Essendo la scienza una attività umana, come tutte le attività umane deve compiere delle azioni. Deve cioè fare esperimenti, test, indagini. E come tutte le altre attività umane, anche quella scientifica è sottoposta a giudizio etico".
"Non si può" continua Gargantini "attribuire una neutralità alla scienza solo perché la scienza è bene. Lo scienziato deve fare delle scelte, sempre: scegliere quali cavie usare, scegliere di usare uno strumento piuttosto che un altro, scegliere di fare questo o quell’esperimento. Per fare tutto ciò un giudizio etico è inevitabile.
Lo scienziato che non tiene conto del giudizio morale non è uno scienziato serio. Lo scienziato serio tiene conto di tutti i fattori legati alla sua attività. Lo scienziato che censura a priori aspetti ad esempio quello morale sulle azioni che deve compiere non è uno scienziato serio” .
– E’ difficile resistere al fascino delle classifiche. Da quando sono state inventate, ognuno ha cercato di farsi la propria classifica, a volte anche delle cose più superflue e inutili. Comunque un gran divertimento: i fan dello scrittore inglese Nick Hornby ad esempio ricorderanno le Top Five list, le liste delle cinque migliori… che infarcivano il suo bel libro Alta Fedeltà (da cui fu tratto anche un film di grande successo). Un sito adesso si propone di radunare le Top Ten di video e articoli vari. Il sito si chiama proprio top-10-list.org.
Come dicono loro, “le nostre liste si specializzano nell’intrattenimento, nei viaggi, nelle curiosità e sulla gente. La scelta degli argomenti è infinita”. Ogni giorno viene pubblicata una classifica diversa su una delle varie categorie. Vengono anche pubblicate classifiche proposte dai lettori. In questo caso, quello che vi proponiamo a seguire, il sito ha voluto occuparsi dei dieci esperimenti più scioccanti e sconvolgenti della storia: quando l’uomo diventa una cavia.
10. L’ESPERIMENTO DELLA STANFORD PRISON – Nel 1971 il noto psicologo Philip Zimbardo cercò di studiare il comportamento delle persone quando si trovano in situazione di prigionia e di guardia e le norme che le persone di queste due categorie di persone ci si aspetta eseguano. Il tipo di studio non viene considerato del tutto non etico, ma i risultati furono comunque disastrosi. Furono scelti per l’esperimento degli studenti. A quelli nel ruolo di guardia non venne dato alcun tipo di indicazione su cosa dovessero fare per svolgere il loro ruolo. Inizialmente gli studenti nel ruolo delle guardie erano incerti su come comportarsi, ma ben presto non ebbero alcun problema.
Il secondo giorno quelli nel ruolo dei prigionieri cercarono di organizzare una rivolta fermata con una risposta decisamente dura da parte delle guardie. In seguito, le guardie misero in atto un sistema che favoriva i privilegi in modo da rompere ogni tipo di solidarietà fra prigionieri. Le conseguenze furono che fra questi ultimi si sviluppò un clima di depressione, disturbi. Visitati da un cappellano, i prigionieri dopo un po’ si presentavano solo con i loro numeri senza citare il proprio nome e cognome.
Quando si chiedeva loro come pensavano di lasciare il carcere, non sapevano cosa rispondere. Erano totalmente immersi nel loro ruolo. L’esperimento fu interrotto dopo cinque giorni quando si capì quanto l’ambiente della prigione fosse diventato un luogo estremamente reale per i soggetti coinvolti. Il risultato fu quello di capire quanto velocemente una persona messa in posizione di comando può abusare del proprio ruolo, e in questo il caso degli abusi da parte dei soldati americani a Abu Ghraib nel 2004 ne è buon testimone.
9. L’ESPERIMENTO DI LOGOPEDIA – Ventidue bambini di Davenport, nello Iowa, furono sottoposti nel 1939 all’esperimento anche definito “The Monster Study”. Il responsabile dell’esperimento era il professore Wendell Johnson e come responsabile vene scelta una studentessa, Mary Tudor. Divisi in due gruppi, i bambini furono esaminati nel loro modo di esprimersi dalla studentessa. Al primo gruppo vennero dati solo pareri positivi, mentre il secondo gruppo veniva criticato pesantemente per ogni errore, anche il più banale.
Alcuni dei bambini che, nonostante si esprimessero correttamente ma furono criticati, ebbero seri problemi di comunicazione per il resto della loro vita e anche effetti psicologici negativi. L’esperimento venne tenuto segreto per decenni, anche in vista di quanto i nazisti facevano nei campi di concentramento: si temeva che la reputazione del professor Johnson venisse distrutta. Solo nel 2001 l’università dello Iowa ha chiesto scusa pubblicamente.
8. L’ESPERIMENTO DELLE ISOLE MARSHALL – Tra il 30 giugno 1946 e il 18 agosto 1958, gli Stati Uniti condussero 67 test nucleari nelle isole Marshall. Il più potente di tutti fu quello tenuto il primo marzo 1954 nell’atollo di Bikini, test denominato “Bravo”. Una esplosione nucleare di 15 megatoni, l’equivalente di 1.000 bombe di Hiroshima. Sebbene la popolazione delle isole Marshall fosse stata evacuata, le radiazioni portate dal vento durante il devastante esperimento del primo marzo 1954,colpirono gli abitanti di vicini atolli come quello di Rongelap.
Le autorità americane dissero che il vento era cambiato all’ultimo momento quando in realtà la direzione del vento era ben conosciuta fin da prima dell’esplosione. Gli abitanti di Rongelap vennero ricoverati presso ospedali americani nel tentativo di curare tumori alla tiroide sviluppati in seguito alle radiazioni mentre le donne in stato di gravidanza durante il test diedero alla luce bambini deformati o con problemi di apprendimento.
Negli anni Cinquanta, la CIA portò avanti diversi esperimenti. Uno di questi era a base di LSD, l’allucinogeno di produzione chimica inventato pochi anni prima da uno scienziato svizzero. La droga veniva data di nascosto a impiegati, soldati, persone con problemi mentali e anche gente comune. Lo scopo era quello di osservare le loro reazioni agli effetti dell’LSD. La somministrazioni di droga senza il consenso delle persone è un atto contrario al codice di Norimberga che gli Stati Uniti sottoscrissero alla fine della Seconda guerra mondiale.
In realtà, l’uso dell’LSD non fu illegale sino al 6 ottobre 1966, ma certamente era illegale il modo in cui le persone venivano sottoposte al test. In particolare, vennero drogati alcuni frequentatori di un bordello di San Francisco. Alcuni acconsentirono al test, atri erano inconsapevoli. Ai volontari furono date dosi di LSD per 77 giorni consecutivi. Lo scopo era quello di osservare le loro reazioni con le donne e farli parlare delle loro esperienze sessuali.
La gran parte di loro era in condizioni fisiche tali che non riuscirono a portare alcun contributo valido rispetto alle esperienze avute. Nel 1973 il direttore della CIA Richard Helms ordinò di distruggere tutta la documentazione relativa agli esperimenti in questione.
– I comandi dell’esercito sudafricano condussero una decisa campagna per rimuovere ogni possibile caso di omosessualità al suo interno. Tra gli anni Settanta e Ottanta soldati gay e soldatesse lesbiche furono obbligati a sottoporsi a operazioni di tipo “sessuale”: castrazione chimica, electro-shock e altri metodi. I numeri ufficiali non sono conosciuti, ma si parla di circa 900 persone sottoposte a queste sperimentazioni in modo tale che fosse tolta loro ogni “tentazione” omosessuale.
Molti furono curati con dosi di ormoni, altri sottoposti a terapie, tutti quelli con cui non si otteneva alcun risultato furono castrati.
– Le autorità nord coreane hanno portato avanti diversi tipi di esperimenti su cavie umane simili a quanto fatto dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Uno dei più tristemente noti è quello in furono coinvolte 50 donne in salute, obbligate a mangiare dei cavolfiori avvelenati. Le donne sapevano quello che erano costrette a ingerire, ma non poterono rifiutare per la minaccia che altrimenti loro familiari sarebbero stati uccisi.
Tutte e 50 le donne morirono nel giro di 20 minuti, vomitando sangue. Altre donne venivano invece, nel corso di un altro esperimento, rinchiuse in camere a gas dove le autorità coreane le osservavano morire per soffocamento.
– Innumerevoli anche gli sperimenti su cavie umane condotti nei gulag sovietici. Uno di questi consisteva nel testare veleni mortali sui prigionieri al fine di individuare un tipo di veleno che non potesse venire scoperto durante una autopsia. Qualcosa che evidentemente era molto interessante per eliminare nemici del governo russo senza lasciare prove. Furono testati diversi tipi di veleno, che veniva somministrato ai prigionieri durante i pasti dicendo loro si trattava di medicine.
Venne anche individuato il veleno desiderato, detto C-2: secondo le testimonianze di chi era presente, le persone che prendevano tale veleno, cambiavano anche fisicamente. Diventavano più basse del normale, si indebolivano velocemente, diventavano calmi e silenziosi e morivano nel giro di quindici minuti.
Per quarant’anni, nello stato americano dell’Alabama, tra il 1932 e il 1972 furono portati avanti studi sulla sifilide. Si sperimentò su afro americani cui fu impedita alcuna cura della malattia. Le persone coinvolte nell’esperimento non furono informate né fu loro detto di che malattia soffrivano. Fu detto loro che avevano problemi al sangue e che in cambio delle cure a cui sarebbero stati sottoposti – gratuitamente – avrebbero ottenuto un premio assicurativo in caso di morte.
Quando l’esperimento cominciò, nel 1932, in realtà le cure per la sifilide erano di tipo estremamente tossico. Lo scopo dell’esperimento era individuare se era meglio per i malati non essere sottoposti a questo tipo di cure. A molti dei partecipanti all’esperimento, le cure vennero negate intenzionalmente, in ordine di osservare i progressi mortali della malattia. Alla fine degli esperimenti, erano rimasti in vita solo 74 persone: 28 erano morte per sifilide, 10 di altre complicazioni. Quaranta delle loro mogli erano rimaste infettate e 19 bambini erano nati con la sifilide.
– Si tratta di un esperimento portato avanti dall’esercito giapponese tra il 1937 e il 1945. La Unit 731 era una unità dell’esercito imperiale che portò avanti esperimenti su cavie umane. Tra queste, vivisezione su persone vive incluse donne in stato di gravidanza. A queste persone venivano amputate braccia o gambe e riattaccate su parti differenti del corpo. Ad altri prigionieri venivano congelate parti del corpo per osservare le reazioni dello stato di cancrena.
Altri persone venivano usate come test per osservare i risultati di esplosioni di bombe oppure venivano loro iniettate delle forme virali per osservarne le reazioni. L’unità 731 era al comando dell’ufficiale Shiro Ishii che al termine della guerra non venne condannato ad alcuna pena. Ottenne l’immunità dall’esercito di occupazione americano e morì tranquillamente a 67 anni per un tumore alla gola.
– Gli esperimenti nazisti su essere umani furono eseguiti nei campi di concentramento, specialmente Auschwitz, sotto la direzione, tra gli altri, del dottore Josef Mengele. La sua ossessione era studiare i gemelli: cercò di capire il modo per cambiare il colore dei loro occhi iniettando negli occhi stessi diversi tipi di sostanze chimiche. Lo scopo era anche quello di capire se fosse possibile manipolare il corpo umano.
Gli studi furono condotti su oltre 1500 coppie di gemelli di cui ne sopravvissero meno di 200. Altri tipi di esperimenti riguardavano prigionieri che erano obbligati a stare in piedi sotto getti di acqua gelata per studiare il modo di curare l’ipotermia, mentre ad altri venivano inflitte ferite sul corpo in cui venivano iniettati virus o sostanze cancerogene. Lo scopo era capire l’effetto su tali ferite di vari tipi di medicinali.