Quest’anno l’influenza arriverà in anticipo. Oltre all’inaspettata influenza estiva dovuta alle basse temperature e all’aria condizionata, la prima ondata del virus stagionale è prevista per la fine di settembre. E l’influenza A, è davvero sparita o incombe ancora?

E’ attesa per la fine di settembre, primi di ottobre, la annuale ondata di influenza del periodo autunno/inverno. Anche se, come sempre, il picco si avrà durante il periodo delle feste natalizie. Il fatto che il ministero abbia deciso di far partire le vaccinazioni con data ufficiale il primo ottobre, dimostra però che ci si attende un arrivo anticipato dei virus influenzali. Uno dei motivi è che in Australia, dove adesso è inverno, c’è già un’ampia circolazione di virus influenzali. Dall’Australia, arriveranno poi nel resto del mondo.



Non è vera influenza quella che invece ha colpito durante l’estate e anche adesso, al ritorno dalle ferie, molti italiani. Si tratta piuttosto di adenovirus, rinovirus e coronavirus, malattie dovute ai cambiamenti di stagione repentini che caratterizzano gli ultimi anni. Colpiscono infatti maggiormente le zone intestinali, provocando diarree e mal di pancia. Oltre alla temuta influenza A, la cosiddetta influenza suina, che l’anno scorso doveva provocare temute stragi e che invece si è risolta in modo contenuto, ma che comunque è sempre in giro, quest’anno ci attendono diversi virus che l’anno scorso non sono circolati.



Stiamo parlando del virus H1N1, l’antigene analogo al ceppo A/California e i due australiani, l’A/Perth (H2N2) e B/Brisbane. Un gran mischione di virus, dunque, che potrebbe mettere a letto almeno cinque milioni di italiani. I sintomi di questo mix di virus che caratterizzeranno l’influenza invernale del 2010 saranno un inizio improvviso con febbre alta, dolori muscolari e articolari e sintomi respiratori. Gli esperti avvisano che sarà di tipo piuttosto pesante.

– Il ministero della salute ha diramato il comunicato ufficiale riguardo le prossime vaccinazioni. In particolare, ci si vuole premunire ancora dalla influenza A. Le vaccinazioni cominciano il primo ottobre e vanno terminate entro il 31 dello stesso mese. Come negli anni scorsi, il vaccino sarà trivalente, sia per la pandemica, la A, che per gli altri tipi di influenza. Esistono vari tipi di vaccini a virus uccisi. Quelli a virus interi inattivati, il vaccino tradizionale, non viene più utilizzato.



Alcuni dei vaccini che si possono trovare in commercio: vaccini adiuvati (Fluad, Influpozzi, Isiflu V del costo di poco più di 11 euro; vaccini split: Fluarix, a euro 8,60, Isigrip zonale a euro 8,90 e il Begrivac a euro 8,40; vaccini a sub unità: Inglupozzi sub unità a euro 8,40, AgrippalS, a euro 8,40; vaccini per bambini: Vaxigrip, euro 8,90 Consigliata la vaccinazione, anche qui come negli anni scorsi, ai soggetti anziani, di età pari o superiore ai 65 anni, i bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardiaco, diabete, malattie renali, tumori, malattie neuromuscolari.

Poi le donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, medici e personale sanitario di assistenza, le forze di polizia, i vigili del fuoco e in genere le categorie socialmente utili e infine chi lavora a contatto con gli animali, allevatori, macellatori e veterinari. Oltre ai vaccini, è comunque sempre buona norma osservare comuni e semplici misure di igiene per evitare di trasmettere i virus: lavaggio delle mani (in assenza di acqua, usare gel alcolici), coprire bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce, tenere a casa in isolamento le persone con malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale.

 

 

Nella stagione 2009-10le reazioni avverse al vaccino contro l’influenza sono aumentate del 145 per cento. Un totale di 396 casi contro i 161 dell’anno precedente. Un aumento davvero consistente quello di persone che a causa del vaccino praticato hanno avuto problemi fisici. Tanto consistente da far partire una indagine della procura di Torino, a cura del procuratore Rafafele Guariniello. Questo perché due donne torinesi, tutte e due sui cinquant’anni di età, hanno denunciato di essersi ammalate gravemente dopo aver assunto il vaccino antiinfluenzale. Le denunce riguardano lo stesso farmaco, il vaccino Vaxigrip, quello usato maggiormente per i bambini.

Gli effetti collaterali della vaccinazione sono rari e di scarsa entità. I più comuni sono: arrossamento, gonfiore e dolenza nel punto di iniezione; malessere generale e febbre leggera di breve durata. Eccezionalmente si possono verificare: reazioni allergiche, come orticaria e asma che si manifestano in genere subito dopo la vaccinazione nelle persone con ipersensibilità nota alle proteine dell’uovo o altri componenti del vaccino; disturbi neurologici minori come parestesie e nevralgie.

– Da tempo si usano alternative di tipo omeopatico ai vaccini di tipo farmaceutico. L’omeopatia è una medicina alternativa che, utilizzando sostanze ricavate dal mondo vegetale, animale e minerale, tende non soltanto a far sparire il singolo sintomo, ma anche a raggiungere il benessere psicofisico e ad aumentare la capacità di reazione del sistema immunitario. La forma più diffusa dei medicinali omeopatici sono i granuli che si comprano in farmacia. I granuli non vanno ingoiati ma lasciati sciogliere sotto la lingua.

 

Per prevenire l’influenza si può ricorrere agli immunostimolanti, che aiutano a prevenire l’attacco del virus influenzale di stagione. Si tratta di prodotti (omeopatici complessi) che contengono più principi attivi, si possono trovare in gocce (la dose varia in base al prodotto), in granuli (per i bambini) e in tubi monodose. Anche in questo caso, i granuli si assumono una volta alla settimana, da novembre a marzo. Ci sono anche alternative più avveniristiche, come i cerotti anti influenzali. Secondo studiosi americani, potrebbero essere in commercio già a partire dal 2015. Il cerotto conterrà centinaia di microaghi da 0,65 millimetri attraverso i quali somministrare il vaccino in modo a indolore.

Sarà poi possibile effettuare l’operazione a casa propria, dato che non è richiesta alcuna preparazione medica. Il sistema di applicazione infatti è il medesimo dell’applicazione del cerotto da ferita. In questo modo poi sarà possibile far arrivare il vaccino in paesi che hanno carenza di personale medico. Un vaccino indolore, utilizzabile da chiunque e in qualunque luogo, efficace come quello somministrato tramite siringa ipodermica ma senza alcuno dei tipici inconvenienti dei metodi tradizionali.

L’INFLUENZA DA ARIA CONDIZIONATA – Si calcola che circa 30mila italiani si siano ammalati di influenza nel viaggio che li ha portati a casa dai luoghi di villeggiatura. La colpa è dell’aria condizionata lasciata uscire a temperature da frigorifero. Il fatto è che è difficile resistere a quella che sembra una brezza piacevole e fresca ma che in realtà è simile alla temperatura del freezer. In più, in automobile, essa viene sparata proprio addosso all’utente da distanza ravvicinata. Il risultato sono fastidiose influenze e fastidi intestinali. Sarebbe sufficiente, prima di scendere dall’auto, far risalire la temperatura interna all’auto lentamente e di qualche grado, per evitare lo sbalzo termico tra l’interno e l’esterno.

Abbiamo parlato con il virologo Fabrizio Pregliasco che ha confermato come, di fatto, ogni anno si cerca di “inseguire” l’influenza per indovinarne l’arrivo ma è impossibile indovinarne il momento esatto. Pregliasco spiega che il ministero ha avviato la procedura di vaccino a partire dal primo ottobre, un po’ prima del solito, perché nell’ultimo decennio, con l’eccezione dell’anno scorso in cui l’influenza A si è manifestata prima, si è sempre assistito al medesimo picco influenzale, quello cioè di Natale. “

Ci aspettiamo tre virus” dice Pregliasco “e non un solo protagonista come fu l’anno scorso con la suina. Aspettiamo cioè la stessa suina, l’influenza A, adesso declassata a stagionale, però in compagnia di un mix di virus, l’A/Perth (H2N2) e B/Brisbane”. Pregliasco non è del tutto ottimista rispetto alla influenza A: “Le pandemie si presentano a tre ondate successive. Fu così nel 1918, nel caso della tragica epidemia che fece milioni di morti: un primo anno con effetti appena percepibili, un secondo anno di pandemia e un terzo di ritorno del virus.

Se vogliamo essere catastrofici, questo potrebbe essere il secondo anno di pandemia. Al momento comunque ci basiamo su quanto sta succedendo in Australia, con qualche focolaio, e in alcune zone dell’India, tutto però nei limiti del normale.