E’ un caso record. Due gemelli sono stati fatti nascere a distanza uno dell’altro, una distanza di ben quattro settimane. Una nascita record, perché già in precedenza alcuni gemelli erano stati fatti nascere a distanza, una distanza però al massimo di pochi giorni. Era successo sempre in Italia, a Cuneo, dove tre gemellini erano nati il 13, il 16 e il 17 ottobre del 2010. IlSussidario.net ha intervistato il dottor Parenti, ginecologo all’ospedale di desio, il quale ha confermato che un parto del genere è estremamente raro e non sempre si conclude in modo così fortunato: “Ha sicuramente giovato il fatto che sia avvenuto in una struttura altamente specializzata come l’ospedale Mangiagalli” ha detto. Il resto dell’intervista al dottor Parenti nelle pagine successive.



Adesso invece si è preferito aspettare addirittura un mese. E successo all’ospedale Mangiagalli di Milano. E’ successo a una donna di 41 anni originaria di Ponte Lambro in provincia di Como. Il 18 marzo scorso comincia ad avere le doglie, si tratta del quinto mese di gravidanza. Doglie decisamente anticipate ovviamente. I medici ritengono che farli nascere in questo momento non sia una cosa positiva, troppi i rischi. Ma un primo parto è però inevitabile. Nasce Gregorio, solo 650 grammi di peso, immediatamente sottoposto alle cure del caso. Il secondo bimbo invece viene deciso di lasciarlo ancora in pancia, in attesa che si compia il regolare periodo gestionale.Ma perché accada ciò, ala donna vengono dati farmaci che bloccano le contrazioni e antibiotici per rendere vano il rischio infezioni.



In poche parole: una situazione altamente delicata, ad alto rischio. Fortunatamente, tutto procede regolarmente e dopo quattro settimane nasce anche il secondo bimbo, esattamente il 18 aprile, un chilo alla nascita.  Saranno gemelli per diritto naturale, ma non sulla carta di identità. Secondo il primario di ginecologia della Mangiagalli, Luigi Fedele, non si è trattar di una scelta premeditata decisa a tavolino. Sono state una serie di circostanze fortunate.

Infatti, ha detto ancora, in casi come questi, dopo la nascita del primo gemello ci si augura che il travaglio si fermi in modo naturale, ma non avviene quasi mai. I casi del genere in tutto il mondo accadono sulle dita di una mano. Nel caso di questa donna invece è andata così: “Siamo stati fortunati – dice Fedele – perché una volta espulso il primo gemello i germi risalgono e infettano la cavità dell’utero e si può scatenare una sepsi nella donna, mentre il travaglio è inevitabile. In questo caso, con i farmaci, tanto riposo e tanta fortuna siamo riusciti a rimandare il secondo parto”. Di fatto, ha ancora spiegato il primario, il primo gemellino ha compiuto una sorta di sacrificio per il fratello, che rimanendo nella pancia più a lungo, è nato più robusto. Ma anche il primo nato adesso sta bene, ha recuperato peso. Dovranno però restare tutti e due ancora in ospedale per un po’ di tempo, in osservazione. Almeno fino a luglio, è la previsione. I parti gemellari sono sempre più frequenti negli ospedali italiani, per via del ritardo con cui le donne oggi rimangono  in stato di gravidanza, cioè a una età più tarda, sia per il ricorso a tecniche di fecondazione assistita.



A casi come questo, assolutamente naturale nonostante l’intervento medico, si aggiungono poi casi di gemelli differiti per mera volontà. E’ successo recentemente con la cantante canadese Celine Dion, ma era già successo in Italia tempo addietro. Nel 1987 a una donna di Torino vennero prelevati alcuni ovuli fecondati poi in vitro col seme del marito. La donna infatti non riusciva ad avere figli. ”Tre dei sette embrioni che si svilupparono vennero impiantati nell’utero di Elena -racconta Alessandro Di Gregorio, ginecologo torinese direttore del centro di fecondazione assistita Artes-. I quattro restanti furono impiantati alla donna nell’anno successivo e, dopo diciannove mesi dalla nascita di Emanuela, venne alla luce anche Alessandra”.

IlSussidiario.net ha intervistato il dottor Parenti, ginecologo dell’ospedale di Desio, per capire maggiormente il caso di questo parto differenziato.

E’ stato detto che questo è il primo caso di nascita così distanziata tra un gemello e l’altro, le risulta?

Sì, anche perché è un fenomeno estremamente raro. E’ davvero difficile che ci siano dei fattori, come nel caso di questi due gemelli, che non vengano scatenati quando si procede a una operazione del genere. E cioè: contrazione uterina, infezione uterina, rischio che si chiuda il collo dell’utero. E infine che non rimanga comunque il rischio di un parto pre termine. La signora poi ha risposto molto bene all’uso dei farmaci senza le difficoltà che invece accadono in altre situazioni analoghe.  In questo caso bisogna proprio dire che ci sono stati una serie di eventi davvero fortunati, direi un autentico miracolo, che hanno dato la possibilità al secondo bambino di nascere a un mese di distanza e così di avere una chance maggiore di vita. Naturalmente anche al primo bimbo è stata data la chance di vita, però bisogna anche dire che tutto questo probabilmente è stato possibile grazie al fatto che queste nascite sono avvenute in un centro altamente specializzato come l’ospedale Mangiagalli. Forse in una struttura un po’ periferica le possibilità non sarebbero state le stesse.

Adesso i due bimbi saranno tenuti in osservazione ospedaliera fino a luglio. Come mai? Ci sono altri rischi?

Bisogna vedere come si sviluppano al di fuori dell’utero. Bisognerà seguire la crescita, l’alimentazione, i rischi infettivi, i rischi di sequele neurologiche, la loro capacità respiratoria. Una assistenza magari non continua ma che può essere garantita solo in ambiente ospedaliero.  Importante poi sarà seguire l’aumento ponderale in modo che si possano portare i bambini a uno sviluppo tale da essere gestiti a domicilio.

Si dice che i casi di parto gemellare sono in costante aumento, sia per l’età avanzata, la signora in questione aveva 41 anni, che per l’uso di sistemi di fecondazione artificiale.

La fecondazione artificiale o la stimolazione ovarica porta al caso di nascite di tre, quattro gemelli, che non è il caso di questa signora. Ma in effetti stiamo notando anche noi, che siamo un ospedale di provincia, a desio, l’aumento delle nascite gemellari, anche in età non avanzata, cioè non ove 40.

Questo come mai?

E’ una valutazione da fare ma al momento non esistono risposte precise. E’ un dato di fatto che questo aumento delle nascite gemellari esiste e non è sempre collegabile all’età della donna o a tecniche di fecondazione artificiale.