Lo scienziato russo Andrei Finkelstein, uno dei maggiori studiosi del Paese, è sicuro: nel 2031 scatterà l’incontro con forme di vita extraterrestre. C’è la vita su altri pianeti, e sicuramente in forme simili alla nostra
Da sempre l’uomo è convinto di non essere solo sulla Terra. Ci sono storie, studi e leggende che attribuiscono anche ai nostri antenati di aver avuto incontri con abitanti dello spazio: è quello che si troverebbe dietro a geroglifici, dipinti, statue, messaggi criptati che secondo i sostenitori di queste teorie proverebbero in modo in confutabile che da sempre il nostro pianeta è visitato da alieni. Anzi, ci sono teorie che dicono che la stessa razza umana discenda da forme di vita extraterrestre, venute sulla Terra per colonizzarla e quindi rimastici in pianta stabile. Un’altra teoria ancora vorrebbe che gli alieni siano già (o ancora, dipende da che peso si dà alla teoria precedente) tra di noi, camuffati da esseri umani e in attesa di prendere il sopravvento con un colpo di mano. Magari dopo aver ricevuto aiuti da astronavi intergalattiche. Di fatto, le teorie sono tante e variegate, ma nessuna prova ancora esiste di vita o resti di vita su altri pianeti.
Ultimamente studiosi di vario livello hanno riportato in primo piano la ricerca di forme di vita extraterrestre. E’ il caso di un comunicato a cura della Nasa pubblicato lo scorso dicembre che diceva che era stato possibile risalire a forme di vita con un dna del tutto diverso dal nostro. Si sarebbe trattato di un batterio capace di vivere in situazioni estreme, cioè nell’arsenico. Si trattava però di una forma di vita terrestre: la scoperta fu utile solo a quelli che in questo modo hanno potuti dire che ci possono essere forme di vita diverse dalla nostra, non che su un altro pianeta ci siano effettivamente. Sempre studiosi della Nasa qualche mese fa hanno pubblicato l’annuncio che una forma evidente di batterio fossilizzata era stata ritrovata su un pezzo di meteorite.
Il che significherebbe che forme di vita aliena nello spazio sono o sono state possibili. In realtà non una novità, in quanto la pretesa che forme di vita fossilizzata sarebbero state trovate su meteoriti provenienti dallo spazio è già stata fatta in passato. Innumerevoli poi i tentativi di mettersi in contatto con extraterrestri inviando nello spazio messaggi sonori. Non ha mai risposto nessuno, fino ad oggi. Ma i piccoli uomini verdi stile ET, o gli inquietanti spilungoni di Spielberg in Incontri ravvicinati del terzo tipo, saleranno mai fuori?
Secondo l’eminente scienziato russo Andrei Finkelstein sì. Mancherebbero esattamente vent’anni all’incontro ravvicinato del terzo tipo. Nel 2031, infatti, secondo lo studioso, ci sarà l’incontro con forme di vita extraterrestre. Lo ha detto aprendo i lavori del simposio internazionale “Alla ricerca di intelligenza extraterrestre” che si è tenuto a San Pietroburgo. Secondo Finkelstein, il 10% dei pianeti che circolano nei sistemi solari della galassia ha condizioni similari alla nostra Terra, cosa che renderebbe la possibilità di forme di vita su questi pianeti piuttosto sicura. Ma non solo: lo studioso si è spinto a dire che i nostri cugini dello spazio avrebbero una forma fisica anche simile ai noi uomini, con due braccia, due gambe e una testa. Bontà sua, il professore ha poi aggiunto che però è possibile che gli alieni abbiano la pelle di un colore differente dal nostro.
Ma anche sula terra succede lo stesso, ha prontamente aggiunto. Il che è assolutamente vero. Ma cosa lo rende così sicuro di queste affermazioni? La sua fede e conoscenza nelle leggi fondamentali della vita: questa conoscenza lo rende sicuro che la vita esista in tutto l’universo. la genesi della vita, ha aggiunto, è inevitabile così come lo è la formazione degli atomi, dice Finkelstein. E poi: perché questa rivelazione di forme di vita aliena dovrebbe accadere esattamente nel 2031, fra vent’anni? Si tratta in realtà di un calcolo teorico, in quanto Finkelstein non possiede alcuna evidenza. Solo ragionamenti, che però non sono basati su aria fritta. Dice infatti lo scienziato russo che le conoscenze scientifiche e tecnologiche nel campo sono enormemente cresciute negli ultimi anni. E’ infatti dal 1960 che gli studiosi russi cercano di inviare messaggi nel cosmo per farsi intercettare da forme di vita aliene. Nel giro di vent’anni, ha spiegato, le nostre possibilità tecnologiche saranno tali che forme di vita anche lontanissime potranno finalmente captare i nostri messaggi. Semplice, no?