E’ il sogno dell’umanità da sempre. Un elisir di lunga vita, una sostanza cioè che faccia vivere a lungo, anzi a lunghissimo, meglio se si evita anche l’invecchiamento. Dalla lontana e misteriosa Isola di Pasqua potrebbe arrivare la risposta
La notizia risale a un paio di anni fa. Sull’Isola di Pasqua, al largo della costa cilena nel bel mezzo dell’Oceano pacifico, terra di misteri e segreti mai rivelati del tutto, alcuni ricercatori hanno trovato una sostanza dai poteri apparentemente magici. No, non è una favola, ma una realtà scientifica. Sebbene l’Isola celi misteri ancor irrisolti, come quello della sua antica popolazione che innalzò le caratteristiche e un po’ inquietanti statue ciclopiche e poi sparì nel nulla, qui alcuni scienziati hanno individuato una sostanza chimica trovata in alcuni batteri del terreno. Si chiama rapamycin e ha un potere unico, quello di allungare la vita ringiovanendo le cellule del corpo umano di almeno dieci anni. Test condotti sui topi hanno dimostrato un aumento della vita del 28% in più per i maschi e del 38% per le femmine. Tradotto sugli esseri umani vorrebbe dire che gli uomini potrebbero vivere fino a 101 anni e le donne anche fino a 116 anni e mezzo.
Prima di perdersi in sogni di questo tipo, però, è bene pensare a chi una sostanza come questa potrebbe usarla per sopravvivere, piuttosto che per allungarsi la vita a dismisura. Esiste infatti una terribile patologia, la sindrome di Hutchinson-Gilford Progeria che ha effetti terribili sulle persone che ne sono colpite. Si tratta di una condizione genetica che causa un processo chimico dannoso scatenando una proteina (la progerina) che colpisce le cellule del corpo umano causando un invecchiamento precoce.
Ecco bambini di 6, 8 anni che fisicamente sembrano dei vecchietti di 70 anni. Ma non solo: la patologia scatenata è talmente dannosa che quasi nessuno dei bambini colpiti da questa sindrome vive per più di 12, 13 anni. Ed ecco la possibile salvezza, il rapamycin, già soprannominato farmaco dell’eterna giovinezza. Esso infatti per le proprietà che abbiamo visto prima, potrebbe eliminare questa proteina dalle cellule. Di fatto, negli Stati Uniti, si è già cominciato a testare l’effetto del farmaco su malati di Hutchinson-Gilford Progeria. E i risultati si sono visti. Testata su tre bambini affetti dalla patologia, si è potuto verificare che le cellule malate invertivano la loro situazione, rendendo loro nuovamente uno stato di salute accettabile. Va detto che il farmaco oggigiorno si usa per evitare il rigetto in caso di trapianti.
I risultati positivi dei primi test a base di rapamycin ovviamente hanno immediatamente scatenato la speranza che la sostanza possa essere usata da tutti, non solo i malati della sindrome di invecchiamento precoce, ma da ogni essere umano che desideri rimandare morte e vecchiaia il più possibile. Dimitri Krainc, studioso della Harvard Medical School, ha spiegato che una piccola attivazione del farmaco, “che funziona esercitando una azione di rimozione che contrasta l’accumulo della progerina, potrebbe avere un significativo effetto sulla salute e sulla durata delle nostre cellule e organi. Potrebbe anche aggiungere all’uomo oltre dieci anni di vita”.
Secondo lo studioso, è dimostrato che alla base dell’invecchiamento degli esseri umani è un difettoso funzionamento del sistema di eliminazione scorie delle cellule. Il rapamycin potrebbe agire proprio a questo scopo: aiutare le cellule a eliminare queste tossine. Se funziona per i malati della sindrome di Hutchinson-Gilford Progeria, dovrebbe funzionare per tutti, no? Krainc però ci tiene a sottolineare che il medicinale prima di pensare ad allungare la vita delle persone vada usato per chi ha seri problemi di salute. Ad esempio chi è colpito da tumori, malattia su cui il medicinale prodigioso potrebbe avere effetto curativo agendo sulel cellule colpite dalla malattia.