Il sale è necessario, ma se si eccede può causare seri problemi alla salute. Quante volte abbiamo sentito ripetere questo ritornello dagli specialisti. Le abitudini degli italiani però su questo fronte non cambiano, anzi, se possibile peggiorano.
Secondo un recente studio siamo tra i primi consumatori di sale al mondo, con 10,8 grammi al giorno a testa. In Europa solo l’Ungheria fa peggio di noi. La recente ricerca del professor Francesco Cappuccio della Warwick University, ci spiega però che non è soltanto un problema di eccessivo condimento. L’80% del sale che consumiamo è già presente nei cibi. Un dato allarmante che, come chiedono gli esperti, dovrebbe far vigilare i governi.
«I rischi che corriamo – spiega a IlSussidiario.net il Prof. Pietro Migliaccio, medico nutrizionista, Presidente della Società italiana di Scienza dell’Alimentazione – sono molteplici. Innanzitutto l’ipertensione arteriosa, cioé la pressione alta, una delle principali cause delle malattie cardiovascolari. Poi gli edemi, cioé i rigonfiamenti, degli arti inferiori. Queste le principali conseguenze dell’eccessivo consumo di sodio. Teniamo conto che tre grammi al giorno sono sufficienti, mentre noi stiamo viaggiando su cifre ben diverse».
Il problema è il sodio o il sale? «L’elemento da tenere sotto controllo è il sodio, uno dei principali componenti del sale, che infatti è clorulo di sodio e ne contiene il 40%. Per questo motivo dobbiamo stare attenti anche ai nitrati e ai glutammati di sodio, che spesso vengono usati per conservare gli alimenti».
Servirebbero secondo lei leggi più restrittive? «Direi di sì, ma penso che sia importante anche l’autoregolamentazione sia dell’industria, che dei consumatori. Questi ultimi dovrebbero iniziare ad abituarsi a controllare le etichette di ciò che comprano e a informarsi (magari dando un’occhiata al sito dell’Inram o del Ministero della salute). Chi ha la pressione alta poi dovrebbe costringersi a cambiare abitudini, magari iniziando a comprare il pane senza sale».
Quali sono gli alimenti da limitare assolutamente per abbassare il consumo di sale? «Soprattutto i formaggi, le carni insaccate e tutti i cibi che, come dice la parola, vengono conservati mediante la salagione».
Rispetto allo zucchero, quando parliamo di sale non esistono dei succedanei o dei prodotti sostitutivi? «È vero, ma inviterei tutti a fare un esperimento. Fate tre giorni senza assumere sale e vedrete che dopo non ne sentirete la mancanza, usandone soltanto l’indispensabile. Probabilmente se ne accorgerà il primo ospite che invitate a cena…».