Non è il sesto senso del famoso film con Bruce Willis, e neanche le previsioni del fantomatico Nostradamus. Quello che alcuni studiosi della Northwestern University (Usa), del dipartimento di psicologia di Padova e dell’Università di Irvine (Usa) hanno identificato dopo alcune ricerche, è la capacità di avvertire che qualcosa sta per accadere grazie alle reazioni del nostro corpo. Secondo Alessandro Pedrazzi, psicologo e psicoterapeuta, contattato da IlSussidiario.net, “lo studio effettuato non ha comportato esperimenti diretti ma uno studio su esperimenti fatti nei quali si osservavano le capacità di premonizione”. Secondo Pedrazzi, “siamo effettivamente davanti alla possibile identificazione di un sesto senso, inteso non come capacità di prevedere eventi nel futuro, ma di reazioni del nostro corpo a eventi che stanno per scatenarsi”.
E’ la prima volta che si arriva a una conclusione come quella presentata in questo studio, o esempi di questo genere ci sono già stati?
In passato gli studi su questo aspetto sono stati molteplici, non sempre però condotti con paradigmi molto rigidi. Il famoso difetto scientifico, la tendenza del ricercatore cioè a confermare ipotesi pregresse, ha spesso preso il sopravvento. Molte volte si sperava di trovare il fenomeno paranormale e, cercando in qualche modo, lo si trovava.
Ci aiuti a capire la differenza fra effetto paranormale e fatto scientifico.
Il paranormale è un fenomeno che non può essere spiegato dall’attuale legge fisica, però è attuale. Noi adesso abbiamo conoscenze scientifiche che a persone di 100 anni fa sembravano cose paranormali mentre adesso sono perfettamente normali. La scienza non deve arrogarsi il diritto di dire che certe cose non vanno indagate perché sono stupidaggini a priori. Ma ci vogliono certo paradigmi di tipo scientifico per affermare che una cosa non è più paranormale.
Entriamo nel dettaglio del sesto senso.
Si tratta di uno studio neurologico nel quale sono state esaminate risposte cutanee, pupillari, cardiache. Invece il fenomeno della previsione o fenomeno paranormale della precognizione non si intende come una risposta fisiologica, al pari di quella al centro di questa ricerca, ma piuttosto come una precognizione mentale, la capacità di prevedere episodi anche a ampia distanza di tempo che non sono legati a uno stimolo fisiologico.
In altri termini?
Il sesto senso come lo si intende in questo studio non è la capacità di prevedere i numeri del lotto. Pare invece ipotizzabile che a livello neurologico il nostro sistema nervoso, essendo molto adattativo e funzionale all’ambiente in cui si trova, riesca a prevedere degli eventi a livello di stimolo. Cosa totalmente diversa dalla previsione di episodi storici, cioè di fenomeni a distanza magari dall’altra parte del mondo; del tipo che cadrà un aereo, mettiamo, fra tre settimane.
Insomma, non stiamo parlando di Nostradamus, ma appunto di un sesto senso appartenente alla fisiologia del nostro corpo. Può fare un esempio?
Il termine sesto senso è molto giusto inteso come senso percettivo. Ad esempio io sono in una stanza, non mi accorgo di nulla ma la mia pelle, il mio corpo si accorgono che sta cambiando la pressione della stanza, e poco dopo crolla il soffitto. Stessa cosa con un terremoto. Il corpo in un breve lasso di tempo può percepire cambiamenti fisici nell’ambiente circostante. Dunque, sesto senso inteso come senso neurologico di percezione dell’ambiente prossimo. Va studiato. Senz’altro può anche essere utile per la sopravvivenza.
Siamo davanti all’ennesima dimostrazione che del nostro corpo e del nostro cervello conosciamo ancora poco.
Senz’altro. Di fatto riusciamo a captare aspetti dell’ambiente in un modo non conscio che però ci permette di fare previsioni a livello subliminale, cioè sotto il livello della coscienza. Cose che ci sembrano paranormali perché non riusciamo a capirle a livello razionale, ma ci arrivano segnali fisici corretti e reali di quanto può stare per accadere.