Su Marte ci sarebbero molecole organiche (non biologiche): è quanto asseriscono i responsabili del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, grazie alle ultime informazioni inviate dal pianeta rosso dalla sonda Curiosity. Una notizia che fa un certo effetto: non si è trovata la vita, ma si sono trovate tracce evidenti di molecole contenenti carbonio, elemento base della vita stessa. La sonda Curiosity continua dunque a inviare scoperte di grande interesse, dopo che lo scorso settembre aveva permesso di trovare tracce di corsi d’acqua scomparsi. Curiosity, dopo sonde che in precedenza non avevano dato segnali incoraggianti per quanto riguarda la presenza della vita su Marte, si dimostra invece sempre di più decisiva in questo senso. Secondo il professor Julian Chela-Flores contattato da Ilsussidiario.net, “siamo davanti a una scoperta fondamentale. In passato gli studi che erano stati fatti grazie a quanto avevano comunicato altre sonde inviate su Marte, avevano escluso l’ipotesi di una qualunque forma di vita su questo pianeta”. 



Professore, siamo vicini alla scoperta della vita su Marte? 
Non esattamente, ma siamo certamente davanti a un passo fondamentale in questo senso. In passato, ad esempio dopo l’invio della sonda Viking nel 1976, gli studi fatti da diversi scienziati americani grazie alla sonda stessa avevano escluso che su Marte ci fosse mai stata la possibilità di una forma di vita, presente o passata. 



Perché potevano sostenere questo? 
Perché avevano potuto dimostrare che la quantità di atmosfera sul pianeta è troppo sottile e dunque i raggi ultravioletti provenienti dal Sole distruggerebbero qualunque forma di vita.

Invece l’esistenza di molecole organiche su Marte che cosa ci fa pensare? 
Ci fa dire che si è compiuto un passo avanti importante: non è la scoperta della vita ma è importante, ci si prospetta la possibilità di sopravvivenza delle molecole organiche vicino alla superficie, perché Curiosity sta cercando elementi proprio sulla superficie di Marte.

Molecole organiche però sono state trovate in passato su meteoriti e altri corpi celesti, è vero?



Certo, senza andare troppo indietro nel tempo ci sono stati casi di meteoriti caduti sulla Terra che hanno permesso di fare questa scoperta. Penso soprattutto al meteorite Murchison. così chiamato per la località australiana in cui cadde nel 1969. Questo meteorite fu studiato moltissimo e su di esso sono stati trovati tutti gli elementi  che conformano le molecole della vita, cioè le proteine, gli aminoacidi e anche altri elementi. 

È possibile dunque dire che gli elementi base che danno il via alla vita siano dispersi nell’universo? 
L’ipotesi più avvalorata è che quando, circa quattro miliardi di anni fa, il sistema solare si stava ancora formando, la vita si sia formata, quasi in contemporanea, sulla Terra. Nello stesso periodo la Terra era sottoposta a un grande bombardamento di meteoriti e comete. Il bombardamento colpiva la superficie terrestre dove c’erano forme di vita e il conseguente rimbalzo nello spazio può aver portato forme di vita ad esempio su Marte, proprio per l’evoluzione in cui allora era sottoposto il sistema solare. Quello che è da capire è se queste forme di vita che potrebbero essere presenti su Marte siano compatibili con quelle terrestri o siano diverse, ossia se la simmetria delle molecole corrisponda alle nostre. Sono argomenti bellissimi e di grande interesse che vanno sotto il nome di astrobiologia.