La Nasa, l’ente spaziale statunitense, ha pubblicato venerdì 16 marzo alcuni video che rielaborano delle immagini scattate nello spazio dall’equipaggio della trentesima missione di lunga durata sulla Stazione Spaziale Internazionale, iniziata a novembre dello scorso anno. Dopo aver effettuato queste immagini, i tecnici del gruppo Crew Earth Observations del Johnson Space Centre di Houston, in Texas, hanno elaborato dei video che mostrano una vera e propria “nuvola verde” proprio sopra l’America settentrionale, tra Stati Uniti e Canada. Pochi giorni fa anche l’Agenzia Spaziale Canadese (AuroraMax) aveva pubblicato diverse immagini della spettacolare aurora boreale dello scorso 8 marzo, scattate dal punto di osservazione di Yellowknife. Andiamo quindi a spiegare in cosa consiste l’incredibile spettacolo offerto dall’aurora boreale, il cui vero nome è aurora polare, denominata poi boreale o australe a seconda dell’emisfero in cui tale fenomeno avviene. E’ essenzialmente un fenomeno ottico che avviene nell’atmosfera terrestre, e causato principalmente dai cosiddetti archi aurorali, vale a dire delle bande luminose di colore rosso, verde, azzurro, anche se poi la manifestazione di questo evento presenta spesso colori di ogni tipo. Tale fenomeno è causato essenzialmente da dall’interazione di particelle cariche di origine solare, quindi protoni ed elettroni che costituiscono il vento solare, con la ionosfera terrestre, cioè quella parte di atmosfera che si trova tra i cento e i cinquecento chilometri di distanza. Queste particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera che, successivamente, diseccitandosi emettono luce di varie lunghezze d’onda. Come ben sappiamo, l’aurora polare non è un fenomeno visibile da ogni punto della terra, e questo proprio a causa della geometria del campo magnetico terrestre. Per questo sono visibili solamente in due ristrette fasce che si trovano intorno ai poli magnetici della terra, chiamate ovali aurorali. Il fenomeno dell’aurora polare che si può percepire ad occhio nudo è prodotto dagli elettroni, mentre quello creato dai protoni non è visibile a occhio nudo, ma può essere osservato solo attraverso l’utilizzo di particolari strumenti, sia da terra che dallo spazio.