Vedere l’arte e la scienza che passeggiano a braccetto in centro città è una cosa particolarmente rara. Se non si è di Bologna. Infatti si è aperta il 19 gennaio nella centralissima Piazza Nettuno di Bologna la rassegna “Arte e Scienza in Piazza” che sarà possibile visitare all’interno del Palazzo Re Enzo, della Biblioteca Salaborsa e di START – Laboratorio di Culture Creative.



Per l’ottavo anno consecutivo la Fondazione Marino Golinelli, in collaborazione con il Comune di Bologna, porta in centro città il dialogo tra la scienza e l’arte contemporanea. Lo fa attraverso il coinvolgimento soprattutto dei giovani e giovanissimi e l’uso di tecnologie innovative ma anche aprendo il dialogo con i ricercatori. Chiarisce il concetto Andrea Zanotti, vicepresidente della Fondazione: «se la scienza è sempre vista come lontano ambito laboratoriale e l’arte invece come regno dell’improvvisazione, la lettura sottesa che sta alla base del festival è che le due sfere sono tra loro vicinissime dal punto di vista creativo».



Il focus di quest’anno è l’energia, su cui si basa la mostra che è il cuore della manifestazione: “Benzine. Le energie della tua mente”, organizzata dalla Fondazione in collaborazione con La Triennale di Milano. Il percorso porta a una riflessione su quali siano le nostre energie interiori, come la creatività o la passione, e su come queste possano diventare la chiave per superare l’attuale crisi economica. Qui è possibile ammirare il dialogo tra la scienza e opere di grandi artisti contemporanei come Gabriel Orozco, il collettivo danese Superflex, Peter Fischli e David Weiss, tutti vincitori del Leone d’Oro alla Biennale d’Arte di Venezia. Dal 19 febbraio la mostra si sposterà alla Triennale di Milano dove rimarrà fino al 24 marzo.



Il percorso museale continua poi con “L’energia del vuoto” a cura dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e “Energia intelligente. Smart people in smart cities” a cura di Hic a Hoc. Inoltre è in esposizione “Emilia II”, auto da corsa a energia solare progettata dall’Università di Bologna. Particolarmente spettacolare il Planetario digitale allestito all’interno della Salaborsa, dove adulti e bambini possono immergersi, è proprio il caso di dirlo, tra pianeti e stelle.

Sempre sulle varie sfaccettature del concetto di energia sono stati creati degli spazi di incontro tra i ricercatori e la cittadinanza chiamati “Show case della ricerca”. Trattano di volta in volta il rapporto tra energia e acqua, salute, sole, piante, materiali, universo e innovazione. Vi partecipano i ricercatori dell’Università di Bologna, del CNR e dell’ENEA. L’intento è quello di aprire un dialogo tra chi la scienza la fa per lavoro e tutti coloro che vogliono partecipare; un luogo dove i ricercatori spiegano le loro ricerche e rispondono a domande e dubbi.

Altre attività congressuali previste sono “Dialoghi su Arte e Scienza”, con la partecipazione di curatori e critici d’arte, “Sul divano della scienza”, dove scienziati e intellettuali si confrontano su temi di attualità, e “AperiScienza con l’Autore” dove, alla libreria Coop, il pubblico ha la possibilità di incontrare autori di divulgazione scientifica.

Tante le attività rivolte agli adolescenti e ai bambini: è stato organizzato un Children Center con sei laboratori, dove gli animatori avvicinano i bambini al tema dell’energia con tanti esperimenti. Per partecipare a questi laboratori è necessaria la prenotazione. Oltre a questi laboratori, che si svolgono per l’intera durata del festival, ci sono anche degli eventi della durata di un giorno come realizzare strumenti musicali da vecchi circuiti elettrici o dipingere con il latte. Alcune attività sono svolte all’aperto in Piazza Nettuno. Qui il gioco e la scienza si mischiano per permettere ai ragazzi di imparare attraverso la propria corporeità concetti di difficile comprensione come ad esempio i neutrini.

Per finire, ogni martedì al Planet Dome in Salaborsa alle ore 18.00 viene presentato un film-documentario in prima visione dedicato all’Universo. Il Festival chiuderà il 10 febbraio.