Homo abilis, Homo ergaster, Homo erectus, Homo di Neanderthal e quanti altri Homo conosce la nostra storia genealogica? Fino a oggi davvero parecchi, quelli citati sono solo alcuni esempi di quella teoria dell’evoluzione dell’essere umano che fino a oggi è stata data per acclarata. L’uomo di oggi insomma si sarebbe evoluto nel corso dei millenni fino a diventare quello che vediamo nello specchio tutti i giorni. Una teoria che nessuno pensava si sarebbe potuta mettere in discussione (a parte naturalmente i fondamentalisti di certe chiese americane, da sempre contrari a ogni teoria dell’evoluzione e fedeli a quanto dice l’Antico testamento). Ma una scoperta straordinaria potrebbe ribaltare tutto quello che fino a oggi abbiamo studiato e dato per sicuro, in un certo senso dando ragione proprio a coloro che sono sempre stati contrari alla teoria dell’evoluzione.



Il tirannosauro spazzino

Nello stato della Georgia infatti, nella località di Dmanisi, è stata fatta una straordinaria scoperta. Sono venuti alla luce i resti di alcuni ominidi. I loro resti metterebbero insieme le prime specie umane fino a oggi ritenute le iniziatrici dell’evoluzione, l’Homo rudolfensis, l’Homo abilis e l’Homo erectus, la prima delle quali risalente a circa due milioni e mezzo di anni fa. Quanto ritrovato dagli archeologi invece li metterebbe insieme in una sola specie di ominide il che significherebbe che i nostri antenati appartenevano a una solo genere che poi a seconda dei luoghi geografici, delle situazioni ambientali e cose del genere dava loro un aspetto fisico differente. Ma a quando risale l’ominide scoperto in Georgia? La stessa età dell’Homo ergaster, circa 1,8 milioni di anni fa e dunque precedente all’Homo abilis. 



Ecco come  si è evoluto l’uomo

Nel dettaglio il teschio ritrovato è quasi del tutto perfettamente conservato: la scatola cranica è di piccole dimensioni, la faccia è lunga e i denti sono grandi. Questi particolari permettono di paragonarlo ad altri resti di altre specie di Homo, ad esempio quelli ritrovati in Sud Africa e risalenti a circa due milioni e 400mila anni fa così come a resti trovati in Europa e in Asia di epoche più recenti. La mascella infatti è simile a quella dell’Homo abilis, le arcate sopracccigliari molto spesse a quelle dell’Homo erectus. Naturalmente, dicono gli studiosi della Georgia, è ancora presto per dichiarare questa teoria definitiva e abbandonare la vecchia. C’è già poi chi contesta la scoperta dicendo trattarsi smeplicemente di ossa che si sono mischiate fra loro nel corso dei millenni.



Il vulcano che quasi cancellò la vita