Qualcuno l’ha già definita “rivoluzione”, la bozza di atto di indirizzo elaborata dal comitato di settore Regioni-sanità che sta per essere approvata. Si tratta del nuovo sistema con cui verrà regolarizzata l’attività di quelli che fino a ieri chiamavamo medici di famiglia. In pratica, avremo a disposizione la forma “mono” che prevede solo medici di famiglia o solo specialisti o solo pediatri e quella “pluriprofessionale” (medici di famiglia, specialisti e pediatri che lavorano insieme). Verrà poi istituito il ruolo unico con requisiti e accesso uguale per tutti attraverso una graduatoria unica fatta ogni anno a livello regionale per quanto riguarda assistenza primaria e guardia medica. Infine revisione a costo zero delle indennità, dei diritti sindacali e dei modelli. Lo anticipa oggi IlSole 24 ore. Non c’è molto entusiasmo però per questa riforma come si viene a sapere dai rappresentanti della Fimmg, il sindacato di settore con il maggior numero di iscritti. Giacomo Milillo, segretario del sindacato, avverte le regioni che non si devono mettere in testa di trattare i medici come dipendenti e quindi “di minare alla radice il nostro rapporto fiduciario con i pazienti”. Ogni indicazione che non è coerente al loro profilo giuridico di limerò professionista, ha detto, verrà respinta.



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