Sono passati quasi sei giorni dal drammatico passaggio al perielio della cometa Ison ed è tempo di bilanci. Dopo qualche momento di speranza di poter recuperare lo spettacolo preannunciato e dopo qualche rimpallo di annunci che annunciavano “Ison is alive”, ormai non c’è più speranza di passare il Natale con la supercometa. Abbiamo risentito Paola Battaglia, astrofisica dell’Università degli Studi di Milano e Presidente del Circolo Astrofili di Milano, per un aggiornamento della situazione “a freddo”.



Allora, cosa possiamo dire di questo mancato show cometario?

Purtroppo quello che si temeva è avvenuto e la cometa, nel suo incontro ravvicinato con il Sole, ha perso quasi completamente il nucleo a causa delle elevatissime temperature sperimentate. Qualche avvisaglia c’era stata il 28 novembre scorso, a poche ore dal perielio: un brusco calo della luminosità aveva fatto presagire che il piccolo nucleo cometario (del diametro di circa 2 chilometri) si era già frammentato. 



Si è frammentato completamente e non è rimasto proprio nulla?

Gli esperti avevano chiesto un paio di giorni di tempo per analizzare i dati e cercare di capire cosa è successo realmente alla cometa. Ora si può affermare che qualche cosa in realtà è sopravvissuto: il filmato ripreso dalla sonda SOHO (Solar & Heliospheric Observ atory ) il giorno successivo al perielio lo evidenzia chiaramente. Cosa sia questo resto, esattamente non si sa: potrebbe essere un piccolo nucleo cometario, oppure una serie di detriti che si disperderanno nei prossimi giorni.

Qualcosa però si potrà vedere …



Una cosa sembra abbastanza indubbia: la Ison (o meglio, ciò che ne resta) non ci offrirà una visione indimenticabile. Secondo le stime attuali la sua magnitudine avrà un valore pari a 8-9, il che significa che sarà un oggetto fotografico o da telescopio. Purtroppo non la si potrà osservare ad occhio nudo.

Già da questa mattina (4 dicembre) i resti della Ison sono sorti alle 6.15 circa (direzione est) con il Sole a 18° sotto l’orizzonte. Per qualche tempo sarà ancora molto bassa sull’orizzonte, ma in compenso la Luna nuova non disturberà con la sua luce chi vorrà osservarla. Con il passare dei giorni la ex-cometa si alzerà in cielo ma sarà progressivamente meno luminosa (perché si sta allontanando dal Sole). 

E nei giorni prima di Natale?

Il 10 dicembre la si potrà osservare sempre alla mattina, in direzione sud-est e alle 6.15 avrà un’altezza di circa 12°. Dal 15 dicembre sarà sempre più facile osservarla e alta, ma più debole (magnitudine stimata di 10-11). In seguito si osserverà anche alla sera e dal 24 dicembre sarà circumpolare.

 

In compenso c’è la Lovejoy ….

 

Sì, possiamo consolarci con la cometa C/2013 R1 Lovejoy che ha raggiunto una luminosità sufficiente per poterla osservare con un buon binocolo, se non ad occhio nudo. 

Fino al giorno 20 dicembre sarà sopra l’orizzonte sia dopo il tramonto che prima dell’alba, mentre a fine mese sarà ancora visibile al mattino.

Oggi, ad esempio, era visibile nella costellazione del Boote (a metà strada tra la stella Nekkar e la delta) ed è sorta verso la 1.30 del mattino. Verso le 18.00, poi, la ritroveremo a circa 16 gradi di altezza sull’orizzonte. Tramonterà verso le 20.30.

 

Ci saranno altri fenomeni da tenete d’occhio?

 

Tra il 10 e il 15 dicembre ci sarà il massimo dello sciame meteorico delle Geminidi che per frequenza e luminosità di stelle cadenti può competere con le più celebri Perseidi della notte di San Lorenzo. Il periodo migliore per osservarle sarà nella seconda parte della notte tra il 12 e il 13 e nella notte tra il 13 e 14, specie dopo il tramonto della Luna. Le vedremo irradiarsi da una regione poco al di sopra di Castore, la stella più brillante della costellazione dei Gemelli che si alza in piena notte verso sud.

(Michele Orioli)