Nonostante diminuisca il numero di italiani a letto con l’influenza, i virus gastrointestinali continuano a farsi sentire. “Sono 120mila i casi di infezioni parainfluenzali stimate questa settimana e nel 60-70% dei casi si tratta di virus intestinali”, ha spiegato all’Adnkronos Salute l’infettivologo Fabrizio Pregliasco dell’Università di Milano. I sintomi più frequenti, talvolta accompagnati da febbre, sono quelli “classici” di un virus del genere, quindi vomito, diarrea, dolori e nausea. “Mentre i casi di influenza vera e propria stanno lentamente scemando – aggiunge Pregliasco – queste forme intestinali continueranno a colpire almeno fino alla fine di marzo”. A influire sarà però anche il clima, perché “repentini sbalzi di temperatura possono favorire una recrudescenza dei virus parainfluenzali”. Pregliasco rivolge dunque alcuni consigli a coloro che accusano questi sintomi: bere molta acqua, mangiare alimenti sani e, se necessario, utilizzare farmaci sintomatici. Attenzione, però: se i probiotici, quelli che riequilibrano la flora intestinale, possono essere utilizzati tranquillamente, bisogna fare attenzione agli antidiarroici, adatti per pazienti adulti. Infine un ultimo accorgimento: anche se i principali sintomi (e quelli più fastidiosi) si risolvono nel giro di una giornata o poco più, il contagio può avvenire anche qualche giorno dopo la scomparsa dei sintomi più evidenti.