E’ già allarme nonostante i tempi molto lunghi previsti: il 19 ottobre 2014 infatti una cometa potrebbe avere una collisione sul pianeta Marte. Data la vicinanza di questo pianeta con il nostro, già si temono effetti collaterali catastrofici. In realtà al momento i dati a disposizione per capire cosa potrà succedere quel giorno sono ancora pochi: la cometa infatti è stata scoperta da pochissimo, lo scorso 3 gennaio, dall’astronomo scozzese Robert McNaught. Secondo lo studioso di astronomia Mario Carpino contattato da ilsussidiario.net “i dati resi noti fino a oggi non dicono ancora molto di preciso. Il fatto che si stima una probabilità di impatto di uno su seicento significa proprio che la distanza di impatto non è ben conosciuta, anche se c’è una barra di errore che non esclude la possibilità che esso avvenga”. Per Carpini comunque un eventuale impatto non comporta rischi per la Terra.



E’ giusto parlare di questo evento con toni allarmistici come già si comincia a fare? Diciamo prima di tutto che eventi del genere non sono certo una novità, bisogna dire che però sono accaduti in un passato remoto e ovviamente noi non abbiamo potuto osservarli né studiarli. La distanza tra la cometa e Marte così come la reputa oggi la Nasa e cioè di circa 50mila chilometri, significa  un passaggio molto ravvicinato che esclude però un impatto. 



Si parla di una possibilità di impatto di una su seicento. Cosa significa? Questa possibilità vuol dire che la distanza di impatto non è ben conosciuta. Dire che 50mila chilometri è la distanza più probabile significa però che esiste una barra di errore in questi 50mila chilometri tanto che non è possibile escludere neppure la collisione.

In caso di impatto che conseguenze ci potrebbero essere? Che i marziani se la vedranno brutta. Scherzi a parte, noi sulla Terra non avremo conseguenze. Non esiste neanche una  possibilità di orbita deviata per Marte perché una cometa ha comunque una massa infinitesima rispetto alle dimensioni di un pianeta come Marte. Bisogna poi dire che la possibilità di deviazione dell’orbita di Marte avverrebbe nello stesso modo anche per un passaggio radente senza bisogno che ci sia un impatto. Essa è proporzionale al rapporto fra le masse e la massa di una cometa sarà un miliardesimo di quella di Marte quindi avrà un effetto assolutamente trascurabile.



Le varie sonde che si trovano su Marte potranno registrare effetti significativi dal punto di vista scientifico? Intanto bisogna capire dove avverrà il possibile impatto e quanti grande sarà la cometa: se abbastanza vicino le sonde potrebbero avere problemi. In alternativa, potrebbero registrare dati importanti ma anche noi dalla Terra lo potremo fare in quanto un mucchio di materiale finirà nello spazio e quindi ci sarebbe la possibilità di studiare la crosta marziana che di solito non si vede visto che verrebbe proiettata nello spazio.

Dal punto di vista scientifico cosa altro potremo ottenere? Ricordo in questo senso una missione spaziale che aveva come uno degli scopi di bombardare una cometa con un piccolo proiettile per poi studiare le nuvole di frammenti che si spargevano. Inoltre anche assistere a un evento così, che si sa che avvengono ma sempre su scale di tempo della vita umana piuttosto rari, sarebbe una occasione fuori del comune.

In sostanza di che dati potremo disporre?

Dati sulla composizione della cometa e sulla superficie di Marte, come quando ci fu l’impatto di una cometa su Giove.

Quella volta che cosa era successo? Era stato un evento abbastanza singolare: la cometa era passata molto vicino a Giove ed era stata disgregata dalla forza di attrazione del pianeta. Già questo dà informazioni su come è fata la cometa internamente e poi ci fu una serie di esplosioni che hanno fatto vedere in diretta come avvengono effetti catastrofici di questo tipo.

C’è dunque il rischio che anche la Terra possa subire una collisione del genere? In teoria c’è il rischio. Attualmente il dibattito sui rischi di collisione di asteroide ci dice che il rischio da cometa sia circa un 10% di quelli da asteroidi dunque più piccolo ma non trascurabile. 

In fondo anche la Terra fa parte della vita dello spazio. Se guardiamo la superficie lunare tutti i crateri che vediamo con i telescopi fino a quelli larghi pochi metri sono tutti eventi di questo tipo, cioè collisioni. Sulla luna si vede l’effetto accumulato di collisioni avvenute in miliardi di anni, se invece prendiamo un periodo di cento anni ovviamente la probabilità che una collisione di questo tipo capiti è più piccola però dal punto di vista astronomico esse succedono tutti i giorni.