Pukehina, Nuova Zelanda: il mare in tempesta ha rigettato sulla riva la carcassa di uno strano animale e, dopo che una donna ha caricato su YouTube un video che lo ritrae in tutta la sua lunghezza, il web ha già iniziato a gridare al mostro marino, come ciclicamente avviene ogni volta che sulla spiaggia si rinviene un abitante del mare particolarmente spaventoso. C’è chi dice che i resti dell’animale in questione possano appartenere a un’orca o a un cetaceo simile, ma sono già molti quelli pronti a vedere in esso la conferma che gli abissi oceanici siano popolati di creature enormi di cui non conosciamo l’esistenza. I mostri marini non passano mai di moda, viene da dire, ma a mente fredda si può capire che – in un mondo ipertecnologico come il nostro, in cui i mari sono mappati e scandagliati come fossero una vasca da bagno – presto assumeranno un sapore decisamente vintage. Di ignoto, su questa terra (e nei mari) è restato ben poco. È questa l’opinione di Giancarlo Costa, membro dell’Historical Diving Society Italia e consulente subacqueo del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, autore di numerosi libri dal tema marinaresco, uno su tutti “Mostri del mare”, scritto nel ’99 con Maurizio Mosca.
Cos’è mai questa terrificante carcassa trovata in Nuova Zelanda?
Non sono uno zoologo ma credo possa trattarsi di un esemplare di foca leopardo, anche se rimaniamo sempre nell’ambito delle ipotesi, ma comunque non si capisce come mai questo animale, che vive in Antartide, sia finito in Nuova Zelanda.
Niente mostro, quindi?
Certo che no. Di qualsiasi animale marino si tratti, lo etichettiamo come mostro semplicemente perché ci appare terrificante a causa della decomposizione della carcassa. E vorrei bene vedere chi sarebbe “bello” dopo essere sballottato qua e là dalle onde per chi sa quanto tempo e poi scaraventato a riva! E poi teniamo in conto che a volte ci si può trovare davanti a dei falsi.
Cioè c’è chi “customizza” animali marini morti per farli passare per mostri?!
In passato cose del genere si sono verificate più volte. Non dico che sia questo il caso, sul quale con certezza non ci si può ancora pronunciare, ma potremmo anche essere davanti a un falso.
Qualcuno ha detto che si tratterebbe di un’orca…
Le orche in realtà hanno dei denti diversi da quelli di questo animale che presenta una mascella un po’ anomala.
Ammette anche lei che ha qualcosa di strano però questo animale!
Sì, ma non dimentichiamo che alla gente piacciono i racconti di “mostri” che spesso sono fabbricati ad arte. Ma veri mostri non esistono, mi spiace. Chiamiamo così le creature che crediamo di non conoscere.
Ma ne è certo?
Assolutamente: fino a 50-60 anni fa, il fondo del mare era poco conosciuto. Adesso, con gli strumenti moderni si è riuscito persino a individuare a migliaia di metri di profondità il relitto del Titanic ma di mostri intesi come enormi animali spaventosi che vivono negli abissi non c’è traccia. Esistono ancora animali marini sconosciuti, ma si tratta di creature molto piccole, non a livello del plancton, ma poco più grandi. Ripeto: animali grandissimi, di centinaia di metri, non ce ne sono, né conosciuti né sconosciuti, lo escludo nel modo più assoluto.Degli abitanti del mare ormai si sa tutto.
E tutte le storie sui calamari giganti?
Le dimensioni di questi animali, in realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, non superavano i due metri! Qualcuno aveva creduto di provare l’esistenza di enormi calamari partendo dalle cicatrici – altrettanto enormi – lasciate dalle loro ventose su alcuni capidogli che erano stati analizzati, che – facendo le proporzioni – sembravano misurare centinaia di metri. Mentre poi si è dimostrato che questi capidogli erano stati feriti da giovani e le cicatrici apparivano così grandi semplicemente perché, mentre l’animale cresceva, esse si espandevano a loro volta.
Perché la gente, nonostante sia evidente che i mostri non esistono, è sempre interessata a tematiche di questo genere?
Queste sono notizie che fanno sempre sensazione: i giornali ne parlano, la gente ne ci crede perché ha piacere a crederci. Come del resto avviene con gli ufo, gli oroscopi, o gli indovini che ci fanno su la fortuna sul fatto che la gente vada pazza per tutto ciò che è sconosciuto. E vedo che quando io dico che i mostri non esistono, su molte facce si dipinge un’espressione di delusione, prima, e di disappunto, poi.
Quindi anche il famoso Mostro di Lochness è da mandare in pensione?
Non esiste, parliamoci chiaro: nel lago prima o poi sarebbe stato individuato. E, in ogni caso, un pesce non potrebbe essere: è troppo grande e poi i pesci non emergono mai dall’acqua, cosa che invece fanno i cetacei per respirare. Ma come ci è finito un cetaceo in un lago? Facciamocene una ragione: niente Nessie e niente mostri marini. Che piaccia o no.
(Maddalena Boschetto)