Il più spettacolare è il progetto finalizzato alla realizzazione di un multicottero a 4 rotori (elicottero con più di un rotore): è un drone con un sistema di controllo che gli permette di oltrepassare qualunque barriera di trasmissione massima imposta dai comuni segnali FM, utilizzati di norma in questi apparecchi.



Ma tutti i lavori presentati alla 25a edizione della selezione nazionale del concorso europeo EUCYS “I giovani e le scienze” rivelano preparazione, inventiva e genialità.

Il concorso è la più importante manifestazione scientifica per studenti dai 14 ai 21 anni promossa dalle istituzioni comunitarie (Consiglio, Parlamento e Commissione) con il sostegno degli Stati membri; per l’Italia è la Fast ((Federazione delle Associazioni scientifiche e tecniche) il National Organizer, con il compito di selezionare i migliori talenti nostrani da inviare alla finale europea.



E nella sede Fast di Milano nei giorni scorsi sono stati esposti una quarantina di studi e prototipi, su temi che hanno spaziato dalla invenzione di un nuovo imballaggio per proteggere gli oggetti da urti improvvisi, all’estrazione di un bio-elisir di lunga vita dall’uva, ai bio-polimeri, a sistemi per la sicurezza in auto e molti altri ancora.

La creatività è stata premiata con diversi riconoscimenti, tra i quali quello di Intel Italia, di Aica (Associazione Italiana di Calcolo Automatico), di IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) e dell’Osservatorio astronomico di Asiago; alcuni studenti sono stati scelti per partecipare a importanti eventi internazionali: nel 2013 a Londra, Novo Hamburgo (Brasile), Abu Dhabi, Middelburg (Olanda), Mosca e Mazatlan (Messico); nel 2014 a Bruxelles, Los Angeles, Houston, e Taiwan.



Ma soprattutto sono stati proclamati i due gruppi di studenti vincitori a livello nazionale.

Vale la pena conoscere un po’ più da vicino questi due lavori. Uno ha per titolo: “Realizzazione di strumenti a basso costo per il laboratorio di fisica” e il progetto è di Daniele Maggioli, Luca Maria Colombo, Gionata Pandini del Liceo Scientifico ‘G.Gandini’ di Lodi.

Il lavoro nasce – dicono gli autori – con l’obiettivo di costruire degli strumenti controllabili dal computer e a basso costo per svolgere esperimenti di fisica.

In particolare utilizzano una piattaforma, composta da un circuito elettronico di controllo e un programma per il Pc, alla quale si possono collegare, utilizzando dei comuni cavi telefonici, vari tipi di sensori.

Questa apparecchiatura è in grado sia di acquisire e rielaborare i dati per poi disegnare dei grafici, sia di salvare una copia dei dati per permettere all’utente di utilizzarli in seguito.

Per mantenere basso il costo dell’apparato e nello stesso tempo per rendere più trasportabile e fruibile la strumentazione, Daniele, Gionata e Luca hanno realizzato anche una versione alternativa del progetto che, al posto del Pc per la rielaborazione dei dati, utilizza un minicomputer chiamato Raspberry PI, che riesce a effettuare tutte le operazioni necessarie per le misure sperimentali.

Il Raspberry è stato messo in produzione da poco tempo e quindi i tre hanno realizzato solo dei prototipi che intendono migliorare in un prossimo futuro.

Tutta la strumentazione implementata sarà poi lasciata al laboratorio di fisica, in modo da essere adoperata e ulteriormente valorizzata dagli studenti dei prossimi anni. È stato inoltre realizzato un sito web su cui caricare foto, video e descrizioni della ricerca, in modo da permettere ad altre scuole di realizzare progetti simili.

L’altro vincitore è il progetto “nanoWebGIS”, di Violetta Toto e Emilio Dorigatti dell’ITT ‘Guglielmo Marconi-Indirizzo informatica’ di Rovereto (TN), nato con l’obiettivo di mettere a disposizione del mondo della ricerca biomedica una piattaforma per condividere e analizzare immagini da microscopia elettronica ad altissima risoluzione.

Violetta ed Emilio hanno realizzato un’interfaccia web in grado di svolgere sequenze complesse di algoritmi per estrarre elementi discriminanti da collezioni di immagini (esempio, microscopia confocale) in modo automatico.

L’idea originale del nano-WebGIS è combinare assieme differenti software open source scientifici (Omero per il database e CellProfiler per l’elaborazione), introducendo metodi tipici dell’analisi geografica del territorio per lo studio della struttura spaziale di tessuti e cellule (esempio, misurare in un tessuto la forma e la distribuzione spaziale di gruppi di cellule durante lo sviluppo di una malattia).

L’interfaccia è stata realizzata in collaborazione con esperti in sistemi geoinformatici (GIS) in analisi di immagini biomediche e in biomatematica.

Un elemento centrale del sistema è l’interfaccia utente (basata sul framework di Twitter) disponibile via web e utilizzabile su dispositivi differenti, dal laptop alla smartTV/media center, per un impiego su risorse diffuse e a costo limitato: l’architettura è di tipo client-server e permette di aggiungere database di immagini e svolgere elaborazioni on line. Il progetto è sostenuto per gli aspetti bio-geoinformatici dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK), dal Kirschner Lab (University of Michigan) per dati e modelli di granuloma, dal laboratorio di Imaging del CNR (Daniele Arosio) per le competenze in microscopia elettronica e dati su HIV in ambiente cellulare.

Saranno quindi questi cinque studenti di Lodi e di Rovereto a contendere, nella finale dell’EUCYS a Praga (dal 20 al 25 settembre), ai giovani colleghi europei i premi che arrivano fino a valori di 7.000 euro e vari soggiorni studio.