Uno studio effettuato dagli scienziati del Galdstone Insitutes (Usa), pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, ha permesso di scoprire in che modo il nostro cervello è capace di generare la memoria a lungo termine. La formazione di ricordi duraturi sarebbe da attribuire principalmente a una proteina prodotta dalle cellule cerebrali e denominata Arc (Activity-regulated cytoskeletal), che risulterebbe fondamentale nel regolare l’attività dei neuroni. Tutto ha inizio dalle sinapsi, spiegano i ricercatori, vale a dire quei “ponti” che permettono ai neuroni di comunicare tra loro: proprio le sinapsi, però, nel corso della vita “possono nascere, rompersi e rafforzarsi. Le sinapsi più attive col passare del tempo diventano più forti, e questo processo è essenziale per la formazione di nuove memorie”. E’ stato quindi scoperto che il nostro cervello, proprio grazie alla proteina Arc, è in grado di attuare il cosiddetto “ridimensionamento omeostatico”, un processo che permette di rafforzare le nuove connessioni sinaptiche che favoriscono la formazione dei ricordi. Steve Finnebaker, professore di neurologia e fisiologia della University of California e a capo della ricerca, ha spiegato che “questa scoperta è importante non solo perché risolve un mistero di lunga data sul ruolo di Arc nella formazione della memoria a lungo termine, ma anche perché dà una nuova visione del processo di ridimensionamento omeostatico, le cui interruzioni sono implicate in tutta una serie di malattie neurologiche”.



Leggi anche

Argentina: 'creati' i primi cavalli geneticamente modificati/ Impiantati geni di Polo Pureza con Crispr-Cas9Stelle cadenti: oggi 3 gennaio primo spettacolo del 2025/ Come, dove e quando guardare le meteore Quadrantidi