L’estinzione dei dinosauri, avvenuta 65 milioni di anni fa durante il passaggio dall’Era mesozoica a quella cenozoica, è uno degli enigmi più dibattuti e interessanti della paleontologia. Molti studiosi e amanti della materia – e non solo scienziati e archeologi – hanno per decenni cercato di dare risposta al perché questi enormi rettili, che avevano vissuto sulla Terra senza problemi per 160 milioni di anni, morirono tutti nello stesso periodo, come testimoniano molti ritrovamenti di resti fossili.
Le teorie in merito si sono sprecate e in tanti hanno voluto dire la loro su un argomento che da sempre affascina grandi e piccini, spaventati ma al contempo inebriati dalle dimensioni immense e dal terribile aspetto dei dinosauri e, certamente, anche dal mistero che da sempre aleggia intorno alla loro scomparsa. Tant’è che Brian Switek, scrittore freelance e blogger, autore del libro “My belowed Brontosaurus”, ha deciso di raccogliere nel suo volume tutte le ipotesi formulate nel corso del tempo sull’estinzione dei nostri amati relittoloni, dalle più scientifiche e accreditate, fino alle più fantasiose e paranormali.
In cima alla classifica di queste ultime, troviamo a buon diritto la teoria di Stanely Flanders, che partendo da presupposti discutibili, sostiene che i grossi dinosauri sarebbero stati annientati dalle farfalle che, moltiplicandosi in modo abnorme per la mancanza di uccelli, i loro predatori naturali, avrebbero mangiato tutte le piante di cui essi – strettamente vegetariani – si nutrivano, riducendoli alla fame e facendoli morire di stenti.
Ma quella di Flanders è solo una tra le tante bizzarie proposte dal libro di Switek che riporta anche le convinzioni di chi sostiene che la colpa dell’estinzione sia di un improvviso ritirarsi degli oceani e del riscaldamento del clima globale o persino di alcuni biologi che credono che “i piccoli mammiferi dell’epoca avessero preso l’abitudine di far colazione con uova di dinosauro” o che i dinosauri adulti avessero perso la voglia di accoppiarsi. Ma, in fin dei conti, la vecchia via è sempre la migliore e la congettura più in auge è la prima formulata e cioè quella proposta alla fine degli anni ’70 dal geologo Walter Alvarez, che collegava l’estinzione di massa con la caduta sul nostro Pianeta di un meteorite di 10 chilometri di diametro che, scagliandosi contro lo Yucatan, liberò nell’aria un’enorme quantità di pulviscolo che sovvertì le condizioni climatiche di entrambi gli emisferi terrestri, uccidendo in breve tempo gran parte delle forme di vita presenti, dinosauri compresi.
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