Perché ogni anno giungono tanti temi italiani alla Education Committee della Società Europea di Genetica Umana (ESHG) in relazione al concorso Dna Day Essay Contest per studenti delle scuole superiori? Perché così tanti vincitori italiani? Questa è una buona domanda, considerando il numero elevato di studenti che ogni anno partecipano, e la sorpresa che la maggior parte dei temi arriva da una sola regione italiana, la Liguria. A Genova, in questi anni, si è infatti realizzata una fortunata combinazione di circostanze che può ben spiegare la partecipazione e i successi degli studenti liguri al concorso europeo. 



L’interesse per lo studio della genetica parte da un gruppo di insegnanti delle scuole superiori, che prendono sul serio la sfida di aggiornare la propria formazione e di comunicare  ai propri studenti nuove conoscenze con nuovi strumenti didattici. A scuola, le discipline scientifiche, la biologia e la genetica  in particolare, sono spesso tradite – nei contenuti, nel metodo e nel linguaggio – da interpretazioni superate. La biologia e la genetica sperimentale sono invece una impresa dinamica e sempre mutevole: i dati acquisiti dalla ricerca chiedono continui cambiamenti interpretativi, imponendo revisioni dell’insegnamento scientifico. Da qui è nata la necessità di elaborare nuove strategie per “agganciare” i programmi scolastici alla ricerca scientifica, in un dialogo vivace e costruttivo, anche al fine di aiutare gli studenti nelle scelte di studio universitario.



Dal 2008, primo anno del concorso europeo (in America dal 2003) lanciato per festeggiare il DNA Day – data di pubblicazione su Nature della scoperta della struttura a doppia elica del DNA -, l’Università di Genova ha deciso di promuovere l’iniziativa “DNA Day a Genova”, una giornata in cui si presentano alcuni argomenti significativi della ricerca genetica in atto. In tale occasione l’Aula Magna della Facoltà di Medicina accoglie ogni anno alcune centinaia di studenti.

Ma la sfida del concorso DNA Day richiedeva un passo ulteriore per consentire agli studenti di affrontare i temi proposti ogni anno. Pensando ad un contesto informale in cui l’avventura umana della ricerca genetica potesse raggiungere i giovani studenti secondo una modalità a loro adeguata, non accademica, quindi non in un’aula o in una sala austera, l’iniziativa denominata “Genetic Coffee” si è rivelata la carta vincente.



Nella grande tradizione classica occidentale, i protagonisti, i maestri, si facevano incontrare in piazza, nell’agorà, sotto il portico, o a bottega. Intorno a loro si radunavano gruppi di persone che ascoltavano, facevano domande, discutevano, si organizzavano liberamente in classi..… Così sono nate nel Medioevo le Università, luoghi di sinergia tra ricerca e insegnamento. Con lo stesso spirito di convivialità e la stessa passione per l’indagine scientifica, Watson e Crick frequentavano l’Eagle Pub a Cambridge; e sembra di vederli lì, insieme agli amici e colleghi a bere una birra e discutere seduti ad un tavolo! 

Cercando un luogo in cui la bellezza della ricerca scientifica potesse avere come sfondo altre forme artistiche di espressione umana, è stato scelto un antico caffè nel centro storico di Genova, un luogo dove anche le pietre potevano parlare di secoli di storia, arte e cultura. Così i Genetic coffee sono subito diventati un grande appuntamento! In tre-quattro incontri tra dicembre e gennaio, ispirandosi ai temi del concorso annuale proposto dalla ESHG , i genetisti tengono una breve lezione e gli studenti ascoltano, fanno domande, seduti al tavolino davanti a un caffè o a una bibita.

Un’altra importante iniziativa si è realizzata a Genova, quasi contemporaneamente al DNA Day. Grazie a un’altra forma di collaborazione scuola-università, chi scrive, insegnante di Scienze, ha conseguito un dottorato di ricerca di Genetica sviluppando un progetto di didattica laboratoriale per gli insegnanti e gli studenti del 4° e 5° anno della scuola secondaria superiore (“Progettazione e sperimentazione di percorsi didattici di genetica molecolare. Bioinformatica e laboratorio hands-on”).

La diffusione e partecipazione al progetto – unico in Liguria  – è aumentata negli anni, passando da un centinaio di studenti e una decina di insegnanti nel 2009, ai numeri significativi del 2013: 15 scuole, 30 insegnanti e circa 600 studenti.

Questa proposta innovativa di didattica sperimentale si pone molteplici obiettivi: grazie alle lezioni introduttive all’attività di laboratorio, gli studenti acquisiscono una preparazione specifica in campo biologico, biomolecolare e genetico, spesso al di là di quanto richiesto dai loro corsi di studi; hanno modo di capire come lavorano i ricercatori, assimilando nozioni di base di bioinformatica e provando ad effettuare ricerche sugli stessi siti utilizzati dai ricercatori per scambiarsi informazioni ed esperienze; hanno la possibilità di mettere concretamente in pratica quanto appreso, entrando in laboratorio e realizzando in prima persona procedimenti anche complessi; prendono coscienza dei costi della ricerca scientifica e della sua importanza per la vita di tutti i giorni.              

Tratto peculiare di questa attività è la possibilità, per gli studenti, di uscire dalle classi ed entrare in un laboratorio attrezzato per attività didattiche presso il Centro di Biotecnologie Avanzate dell’Università di Genova: un’esperienza altamente formativa e particolarmente apprezzata, proprio perché offre risultati concreti e tangibili nella loro preparazione. Inoltre, si tratta di un’esperienza formativa che risponde alle esigenze manifestate da molti insegnanti di Scienze – a seguito della recente riforma della scuola secondaria superiore – i quali, non potendo approfondire a scuola gli argomenti teorico-pratici relativi alle Biotecnologie, partecipano all’attività in laboratorio in modo molto collaborativo.

Recuperando i concetti di base della biologia e della genetica mendeliana, viene proposto un “modello di studio” di genetica molecolare, mettendo a tema l’analisi del DNA, sia dal punto di vista teorico che sperimentale, affrontando ogni anno un argomento diverso ma sempre con lo stesso approccio metodologico. Sono stati scelti argomenti che, oltre ad avere un’importante valenza scientifica e formativa nell’ambito della genetica, offrono importanti spunti di approfondimento anche in altre discipline quali la chimica, la biochimica, le biotecnologie, l’educazione alimentare, la genetica vegetale, la bioinformatica e la lingua inglese. Così nel 2009 il tema è stato “Dal gene alla malattia. La Leptina e l’obesità”; nel 2010 “L’intolleranza al Lattosio nelle popolazioni europee in età adulta”; nel 2011 “Bitter receptor gene. La variazione genetica associata alla percezione del gusto amaro”; nel 2012 “La memoria genetica dell’orto ligure”. Lo scorso anno era a tema “La via del gusto. Un percorso tra Genetica e cultura del territorio” e per il 2014 “Il Gusto e l’Odorato: un dialogo tra la Chimica e la Genetica dei sensi”. Dal giugno scorso il progetto ha anche una visibilità con un sito CusTAG  (Centro Università Scuola Training Avanzato in Genetica).

Ma ritorniamo al concorso DNA Day. Nel 2013, due studentesse di Genova che hanno seguito tutte le attività proposte – il laboratorio e i Genetic coffee – sono risultate al 1° e 2° posto in Europa. Negli anni scorsi, altri studenti liguri si erano aggiudicati i primi posti europei distinguendosi per l’elevata partecipazione al concorso.

Un terzo, ma non meno importante fatto è rappresentato dalla collaborazione tra la Società Italiana di Genetica Umana (SIGU) e il mondo della scuola. Sempre dal gruppo ligure di insegnanti è partita la richiesta di uno spazio di formazione all’interno del congresso nazionale (come succede peraltro da anni negli Usa grazie alla sensibilità che la Società Americana di Genetica Umana mostra alla formazione di insegnanti e studenti della fascia del college e degli undurgraduate.

Anche la SIGU ha rivolto una grande attenzione nei confronti della realtà scolastica e gli insegnanti italiani hanno ricevuto una notevole supporto da parte della Società. Dal 2011, durante il primo giorno del congresso annuale si svolge la sessione speciale “SIGU-Scuole”, dedicata a insegnanti e studenti delle superiori, che propone due lezioni di Genetica e la presentazione di progetti didattici nazionali significativi.  

Ma non è tutto. Per favorire la partecipazione degli studenti al DNA Day, la SIGU assegna ulteriori tre premi scegliendo tra gli studenti italiani che hanno partecipato al concorso europeo. Anche quest’anno quindi, in apertura del prossimo Congresso che si terrà a Roma a fine settembre, si svolgerà la SIGU-Scuole.

Ecco spiegate in breve le ragioni del successo del DNA Day Essay Contest in Liguria. Non un risultato improvvisato, ma l’esito di un lavoro e della collaborazione preziosa tra docenti delle scuole superiori e mondo della ricerca.