Fantascienza? Da sempre il sogno dell’antimateria popola le notti di scrittori e scienziati. Adesso forse ci siamo: gli studiosi del Cern, con la partecipazione di ricercatori italiani dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, hanno compiuto un esperimento che già solleva entusiasmo. In pratica, per la prima volta è stato prodotto un fascio di antimateria. Se ne parla nella rivista Nature Communications: si potranno studiare quelle particelle che hanno la stessa massa ma opposta carica elettrica rispetto alla materia ordinaria. Come si sa, se è dimostrato che intorno a noi vediamo soltanto materia, non è mai stato possibile vedere un anti atomo e quindi ci si è sempre chiesti dove vada a finire l’antimateria. L’esperimento, denominato Asacusa, potrebbe spiegare il grande mistero del Big Bang: perché cioè se allora materia e antimateria furono prodotte in quantità uguali, non siamo in grado di vedere e trovare dove sia la seconda. Per effettuare l’esperimento è stato usato una specie di tubo lungo tre metri e mezzo dove sono stati prodotti fasci di antimateria e quindi bloccati. Gli studiosi hanno potuto identificare 80 atomi di anti idrogeno. Ovviamente è necessario tenere sperati questi fasci dalla materia perché in caso di contatto si verificherebbe una esplosione. L’antimateria potrebbe diventare fonte di energia e di propulsione proprio come nelle vecchie storie di fantascienza. 



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